Fidanzata depressa e insoddisfatta di sè
Buongiorno,
Mi chiamo Giorgio e vorrei chiederVi un parere su come affrontare il rapporto con la mia fidanzata, in particolare la sua frequente insoddisfazione di se.
Ho 31 anni e sono insieme da un anno e mezzo con una ragazza di 28 anni. Lei è una persona estremamente dolce, premurosa, gentile e molto dedita al lavoro e allo studio. Tuttavia è anche una persona molto instabile emotivamente: passa da momenti di gioia a momenti di delusione nel giro di pochissimo tempo, e questo "pendolo" si riflette anche su periodi prolungati di più mesi.
Lei ha raggiunto quelli che erano stati i suoi traguardi di tutti questi anni (studio, trasferimento qui all'estero, lavoro appagante e stabile per cui ha studiato). Quando ci siamo consciuti un anno e mezzo fa per lei c'era ancora molto di nuovo (lavoro appena ottenuto, nuova casa per noi poco dopo ecc.), tuttavia ora che è passato del tempo si è chiusa un pò in se stessa ed è come insoddisfatta di qualcosa, senza tuttavia sapere cosa. Amandola e volendole bene io mi preoccupo di questi momenti e cerco di farla parlare il più possibile: lei ammette di essere in realtà contenta di tutto, di non avere motivi concreti per essere così ma che è come se sentisse la mancanza di qualcosa che la rende insoddisfatta. Confidandosi più volte, mi ha detto che per lei purtroppo è sempre stato così anche in passato e che per questo ed altri problemi minori da diverso tempo frequenta psicologi. Dice che ha sempre inseguito i suoi sogni e perseguito i suoi traguardi, senza che questo potesse mai pienamente soddisfare e rappacificare il suo animo. Quando ha ottenuto quello che ha ottenuto un anno fa dice di avere addirittura già predetto allora il potenziale riemeregere di tale insoddisfazione in futuro, ripromettendosi di stringere i denti e affrontarla con più consapevolezza, senza tuttavia esserci riuscita (a suo dire).
Ora, io so di non poterci fare niente, al di là del parlarne insieme. So che la nostra relazione va più che bene, che non è questo il motivo che la rende insoddisfatta perché lei stessa me ne rassicura. Tuttavia non posso non preoccuparmi di lei e del nostro rapporto, proiettando le colpe su di me e su di una presunta incapacità di soddifarla. Ma soprattutto vorrei tanto sinceramente aiutarla a tirarsi fuori da questi suoi momenti di insoddisfazione. Sbaglio nel volere in qualche modo "intervenire" io stesso? Cosa posso fare io in questa situazione come partner, e come posso rimanere io stesso sicuro di sè senza cedere a insicurezze, pensando per esempio di essere per lei soltanto uno di quei traguardi "intermedi" e volendo essere più centrale in questi suoi pensieri?
Vi ringrazio enormemente.