Laura  domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Agrigento

Situazione cronica

Buonasera,
mi trovo in una situazione molto complicata e delicata e faccio estremamente difficoltà a capire quale possano essere dei prossimi passi per andare avanti e uscire da questa situazione. In pratica ho avuto una crisi depressiva/di burnout circa 4 anni fa. Mi ero presa una pausa dallo studio perchè nn sopportavo più studiare in pandemia, ero tornata a vivere dai miei e mi ero rivolta ad un aiuto psicologico. Sapevo che avevo bisogno di prendermi cura di alcuni temi e alcune ferita per cui non avevo avuto il tempo necessario prima, ma il percorso terapeutico è andato in un altra direzione. Mi ha allontanato e distaccato dal mio ambiente e mi ha lasciato completamente disorientata. Da allora non sono più riuscita e trovare la mia strada. Era come se l'effetto della terapia fosse stato che non seguissi più la mia intuizione (che nel passato mia ha sempre guidato nella vita) ma che mi forzassi a riprendere l'università, trovare nuovi giri di amici, nuovi hobby etc. In realtà non era minimamente cosa desideravo allora. Avevo un bel ambiente sociale e delle amicizie molto strette ma non riuscivo a riconnettere dopo quasi un anno praticamente solo di terapie. Riguardando indietro é una follia ma mi ero fidata del opinione professionale della psicologa.. E passato così tanto tempo, che non so proprio più che strada seguire. Tante delle mie amicizie si sono spezzate e altre tanti amici si sono trasferiti. Non ho più una vita cotidiana, passo tantissimo tempo da sola a casa e sopratutto non ho più un amico o un amica con cui parlarne o con cui condividere. Sono diventata l'opposto della persona che ero, sopratutto perchè avevo fatto il percorso psicologico isolata da tutti i miei legami stretti e non avevo più la vita cotidiana da condividere.
Non so più chi sono, ho un dolore immenso perenne dentro di me che così spesso mi fa pensare che non vorrei più vivere. Ormai non so più che fare, ho cercato di tirarmi su in tanti modi ma avvolte ci sono dei trigger così forti che mi ributtano completamente indietro nel tempo e nel dolore. Ho pensato di partire al estero (una cosa che mi aveva sempre fatto bene) ma temo che il cambiamento e l’adattamento possano essere troppo..
chiedo un consiglio come poter uscire da questa situazione che ormai é diventata cronica e quali possano essere dei modi per sentire meno il dolore quando uno ha perso così tante amicizie fondamentali e come guardare avanti. forse é meglio evitare contesti che le ricordano? Forse è meglio dare un taglio netto alla vita di prima per ricominciare completamente da capo? ho bisogno di andare avanti nella vita, non c'è la faccio più a sentirmi così senza niente, senza identità, direzzione e persone e sentire il ricordo della mia vita di prima quando sto in famiglia o con altre persone che una volta mi conscevano..
Ringrazio in anticipo per tutti i consigli!

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Manuela Leonessa Inserita il 01/09/2025 - 07:30

Torino
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Buongiorno Laura, mi dispiace molto per il dolore che traspare dalla sua lettera. Non so cosa sia andato storto nella sua terapia e mi incuriosisce quando scrive che si è fidata delle opinioni professionali della sua psicologa. Noi non dovremmo dare opinioni ma aiutare il paziente a trovare le proprie risposte. Lei parla di questo grande dolore. Per quanto sgradevole sia il dolore è una voce che dovremmo imparare ad ascoltare perché ci sta dicendo che qualcosa nella nostra vita non funziona. Imparare ad ascoltare il dolore non è semplice, al contrario quello che normalmente facciamo è cercare di evitarlo, ma così facendo riduciamo sempre di più i nostri spazi di vita peggiorando così la qualità della stessa. Ci scrive che ha provato a tirarsi su in tanti modi, cosa fa esattamente, e di quali triggers parla? Analizzare i tentativi che ha fatto per stare meglio e capire se sono davvero soluzioni e non piuttosto evitamenti sarebbe il primo passo per cominciare ad aiutarsi. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa

Dott.ssa Josmary Russo Inserita il 04/09/2025 - 16:17

Buon pomeriggio Laura, immagino quanto possa essere difficile un simile stravolgimento degli equilibri della propria vita. Ha avuto la forza di ricostruire già una volta, sebbene non abbia otenuto gli esiti sperati. Le risposte alle domande che pone, solo lei può trovarle, ascoltandosi e ritrovano fiduia nell'intuizione che l'ha sempre guidata. Credo il dolore più grande, da quanto riporta, sia il lutto per la perdita di relazioni significative. La invito però a riflettere sulla possibilità di riparare queste rotture: le relazioni che costruiamo sono a due vie, le costruiamo insieme all'Altro, e accade di poter commettere un errore e ferire le persone che amiamo. Ciò che è rotto non sempre è perduto, esattamente come la fiducia in sè. Probabilmente serviranno tempo, cura, pazienza e impegno ma non perda la speranza di poter ri-costruire la vita e la dimensione che sente più giuste per lei.
Mi rendo conto sia difficile affidarsi nuovamente a qualcuno, se reputa negativamente la precedente esperienza di terapia, ma la invito a dare un'altra possibilità a sè stessa e alla terapia.

Un saluto e un in bocca al lupo,
Dott.ssa Josmary Russo.