Maria Francesca domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Pisa

Sbalzi di umore continui e difficoltà nel superare un trauma psicologico

Salve, sono una ragazza di 20 anni, studio lontano da casa (ma non sento la lontananza da casa, almeno non ora, ho superato quella fase). Fondamentalmente il mio problema è legato a continui sbalzi di umore, credo che questi problemi siano normali per una ventenne visto che è un periodo di crescita e di scontro/incontro con il mondo e le difficoltà. Parto con una premessa, io l'anno scorso ho fatto la maturità ed è stato un periodo traumatico per me perché per vari motivi (che non voglio elencare) mi sono sentita presa in giro, umiliata e la mia già debole autostima è peggiorata. E' stata un'estate difficile dopo la maturità e non sono riuscita a superare questa cosa, a quanto pare me la porto dietro anche adesso visto che sono "gelosa" dei risultati di chi la sta vivendo adesso e dell'entusiasmo che hanno loro per questo evento. Chi mi conosce bene pensa che io non riesca a superare questa cosa, da questo problema è peggiorata la situazione che ho con me stessa, già prima non mi "amavo" e pensavo che non avessi nulla di particolare e che la mia presenza non condizionasse il mondo. Ora penso di essere trasparente, inutile, un peso per i miei genitori che mi mantengono qui, penso di non essere in grado di passare gli esami e la paura mi sta anche limitando perché per ora ne ho dati pochi, li ho passati tutti e ho paura che arrivi il giorno in cui non li passerò perché so che peggiorerà la mia situazione. Non penso di essere all'altezza per il mondo universitario perché già il mondo del piccolo liceo di provincia mi ha dimostrato che valgo poco e niente. Ho paura del confronto, di dover parlare con le persone e mi rattrista il fatto che tutti abbiano una passione o un'idea da portare avanti e da difendere, io non ho un sogno adesso. E' come se quella delusione mi avesse portato via qualsiasi sogno o aspirazione, prima erano confusi ma almeno qualcosa c'era. Ultimamente questa cosa la sto sentendo parecchio perché passo giornate in cui sembra che io mi sia ripresa e prima almeno queste giornate mi rendevano ottimista, un minimo almeno, ora invece quando ci sono le giornate di calma in cui non mi rattristo, so benissimo che arriveranno le due o tre giornate in cui vedrò tutto nero e non vorrò neanche alzarmi dal letto. La cosa mi preoccupa anche perché questa mancanza di passione mi ha portato a scegliere l'indirizzo universitario per esclusione, ho scelto quello che fosse più accessibile per me e per le mie capacità, ovviamente anche con la prospettiva di un lavoro (che è qualcosa che preoccupa molto i miei genitori, quindi sono stata molto condizionata da questa cosa), spesso penso che se avessi potuto scegliere non avrei scelto questo, altri giorni invece sono sicura di questa scelta. Vivo continuamente tra indecisione e angoscia, forse se potessi non farei neanche l'università, non so davvero come capire cosa voglio e come trovare la pace. So che può sembrare che sia una normale crisi da ventenne ma io davvero alcuni giorni penso a cose terribili e non faccio gesti estremi perché mi fa paura che gli altri stiano male. Io vorrei davvero sentirmi dire che sono problemi normali di tante persone e che non è nulla di grave. Grazie mille per la disponibilità, scusate la poca chiarezza. Buona serata e buon lavoro!

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott. Yuri Maddalena Inserita il 07/07/2015 - 21:22

Gentile Maria Francesca, la situazione delineata sembra essere abbastanza complessa, se da un lato vi è una considerazione di sbalzi d'umore che trova coerenti con l'età, dall'altro si intravede uno stato di frustrazione che le tocca la sua persona in più componenti. In relazione a quello che ha scritto tali condizioni, seppur presenti più o meno gravemente nelle giornate, le hanno condizionato (o stanno condizionando) fasi della vita importanti come ad esempio la scelta universitaria o l'ottica con cui affronta il futuro. Risulta comprensibili il suo desiderio di sentirsi dire che "non è nulla di grave" però è pur comprensibile che tale indicazione risulterebbe in ogni caso molto vaga e difficile dopo la lettura di poche righe. Mi permetto di invitarla anche ad una riflessione più generale riguardo alla gravità o meno di alcuni sintomi o problemi, spesso ci facciamo trasportare dall'idea che una cosa non possa essere considerata finchè non riveste un peso enorme nella nostra vita o fino al momento in cui rischia di spingersi ad atti "estremi"; personalmente condivido una visione leggermente diversa che vede come base la qualità della vita lungo un continuum, ognuno di noi (in base a situazioni, problematiche, risorse) si può trovare in diversi momenti della propria vita in differenti posizioni ma deve essere consapevole che può lavorare per "spostarsi" verso una posizione che lo soddisfa maggiormente, senza attendere di giungere ad un estremo o all'altro.
Non possono che consigliarle di approfondire questa lettura che lei già porta riguardo al sua chiave di lettura della vita, potrebbe essere impegnativo ma al contempo molto utile e soddisfacente.
La saluto con i migliori auguri
Dott. Yuri Maddalena