Come tornare a convivere con la principale causa del proprio malessere?
Ad affliggermi sono una serie di problemi che cercherò di sintetizzare e che in qualche modo sono legati tra loro.
Provengo da un piccolo paese di provincia dove ci si conosce (purtroppo a volte) un pò tutti, ma da qualche anno per motivi universitari vivo a Roma. Qui il mio sogno di indipendenza (non economica però ahimè) e libertà (mi riferisco a cose molto semplici...anche il semplice cucinare a modo mio) si è avverato, facendomi allontanare dalla pesante presenza dei miei genitori o da occhi curiosi e indagatori.
Adoro mia madre, anche se mi ha trasmesso con conseguenze non trascurabili parte del suo essere spesso in ansia per un nonnulla, mentre ho un rapporto conflittuale con mio padre perchè è da sempre (e la cosa mi fa provare una rabbia dentro indicibile) un criticone nei confronti di tutto e tutti e un attaccabrighe (non che abbia sempre torto ma i suoi modi sono assolutamente sbagliati e guai a chi lo contraddice...e questo vale per tutto. Con lui ho paura anche ad esprimere le mie idee politiche perchè l'ultima volta che l'ho fatto abbiamo litigato di bruttissimo...mi ha umiliata come se fossi una poverina che si lascia plagiare dal primo che capita. ). Il suo brutto carattere in un paese in cui ci si conosce non può che acuire il senso di "terra bruciata" intorno a me che oltre a non c'entrare nulla, vorrei invece sentirmi in pace con tutti e sono quasi obbligata a non esserlo con le persone con cui lui ha avuto problemi, o addirittura con i parenti. Vedo le cose in maniera ancora più lucida o le avverto di più da quando vivo fuori e tornando a casa mi ritrovo ad affrontare questi "meccanismi" in cui non mi ritrovo e mi sento molto molto a disagio. A breve, non avendo trovato lavoro dovrò tornare a casa anche se mi auguro non per molto (tralaltro lì non ci sono più molti miei coetanei con cui uscire) e la cosa mi mette molta ansia e tristezza perchè so già che tornerò a rinchiudermi in un mio mondo fatto di "mutismo" e libri e musica con le cuffie per evitare, quando non potrò proprio farne a meno, di urlare la mia rabbia nel sentire continue urla e critiche, ordini...Povera mia madre..