Antonella  domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Napoli

Se non c'è niente nella mia vita di cui mi sento soddisfatta, il problema sono io?

Dopo l'ennesima giornata in cui mi sono sentita sopraffatta e l'ennesima notte passata a rimuginare, mi sono data un esercizio da fare: su un foglio di carta ho scritto tutte le cose e le persone che fanno parte della mia vita e mi sono detta di riflettere su ciascuna di esse e mettere una spunta a quelle che non cambierei. Non sono riuscita a mettere nessuna spunta. Ho 28 anni lavoro come consulente per pochi spiccioli e praticamente ad ogni ora di ogni giorno della settimana. I progetti che porto avanti autonomamente, per passione, implicano un impiego notevole di risorse in qualità di tempo ed energie e spesso i costi superano i benefici al punto che ho iniziato ad odiare anche quelli. Mi sento costantemente ingessata nella possibilità di intraprendere azioni di riscatto e nonostante mi autoconvinca che alla fine di tutti questi sacrifici ci possa essere una lauta ricompensa, devo prendere atto che al momento sono profondamente insoddisfatta. Vivo con apprensione il rapporto con ogni mio cliente e supervisore, non vedo risvolti positivi neanche in aumenti e nuovi contratti, riesco solo ad associarli ad un ulteriore carico di lavoro e stress. Non ricordo più come mi sono ritrovata a fare quello che faccio e, nonostante continui riconoscimenti e attestazioni di stima, continuo a vedere il bicchiere mezzo vuoto: non guadagno abbastanza e non ho nessuna forma di stabilità. Questa mia visione nichilista si ripercuote anche negli affetti. Il rapporto più controverso è quello con la mia famiglia in costante apprensione per me: i miei genitori non fanno che ripetermi quando io sia sprecata e che il mio stile di vita è "squilibrato" generando in me una costante angoscia che neanche il peggiore dei figli avrà mai nutrito. È come se io dovessi lottare non solo contro il mondo ma anche contro la loro continua disapprovazione. L'unica persona che riesce a farmi sentire al sicuro è il mio partner con il quale però non riesco ad instaurare una relazione sana, anche a causa del nervosismo e della frustrazione che ci scarichiamo vicendevolmente addosso. In questo quadro disastroso non vedo nessuna via d'uscita. Non vedo come potrei cambiare la mia situazione (non si lascia un lavoro nel 2021 se non trovi di meglio) e non riesco a staccarmi nè dal mio partner nè dalla mia famiglia (ho bisogno del loro amore per sopravvivere in questo mondo) però devo ammettere a me stessa che niente e nessuno mi rende veramente felice e questo senso di impotenza, di non poter cambiare niente mi sta portando all'esaurimento. Sento che la peggiore nemica di me stessa, sono proprio io, io che continuo a perseverare anche se è chiaro che le cose non vanno, che mi trascuro, che rimando tutto ciò che interessa direttamente me rimettendoci soldi e salute, che guido distrattamente rischiando di fare un incidente al giorno e in mille altri modi. Mi odio per il male che mi faccio ogni giorno! Come si reagisce ad un sentimento così profondo di insoddisfazione? Come si fa a trovare la pazienza di aspettare che tutto si risolva o la forza per sovvertire le dinamiche che ci fanno soffrire?

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Francesca Cilento Inserita il 26/04/2021 - 09:32

Gentile Antonella,

la sua mail riflette una profonda insoddisfazione, ma anche un'analisi attenta di ciò che sta provando. In più punti emerge la consapevolezza di poter trovare un differente punto di vista sulla vita e sulle persone per stare meglio. Sicuramente le lenti con cui guardiamo il mondo influiscono sulla qualità dello stesso e trovare un tempo e un luogo per ripensarle potrebbe essere proficuo.
Lei è certamente la sua miglior risorsa ed è lavorando su di se stessa che potrà ottenere dei risultati concreti sulla sua vita!
Spero trovi un professionista che l'aiuti a sovvertire quelle dinamiche che la rendono insoddisfatta e infelice.

Resto a disposizione e in bocca al lupo
dott.ssa Francesca Cilento

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 23/04/2021 - 18:50

Buonasera Antonella, poiché il "sentimento di insoddisfazione" che ha descritto è "profondo", e immagino accompagni la sua vita già da tempo, credo sia necessario provare ad occuparsene per risolverlo.
Questo, come lei immaginera', implica la creazione di un contesto terapeutico in cui lei Antonella possa concedersi uno spazio per capire come mai percepisca questa condizione e in che modo "sovvertire le dinamiche", come giustamente ha scritto lei.
La "pazienza" per fare questo lavoro potrà avvertirla nel terapeuta che sceglierà e a cui si affiderà.
Questo modello di cura è "pazienza" nei confronti di Antonella sarà per lei l'esempio che poi userà per rivolgersi a se stessa.
Pertanto, le consiglio di selezionare un terapeuta che le ispiri fiducia ed iniziare un percorso di psicoterapia individuale (anche on line).
Un caro saluto.
Dott. ssa Anna Marcella Pisani (Roma).