Roma - Cassia, Flaminia, Tor di Quinto, Cesano, Fo
Buongiorno Francesca, comprendo il suo malessere e da ciò che narra, la prima cosa da fare è cercare di capire cosa sia accaduto "da un po' di tempo" a suo figlio.
Ossia, cercare di avvicinarsi a lui quando è più disponibile al dialogo e sereno, in modo da capire come si senta, cosa abbia attivato in lui quello che sembra essere un momento di difficoltà che manifesta attraverso la rabbia e l'autosvalutazione ("la vita è inutile ed era meglio se non nasceva").
Consideri, infatti, che le emozioni di tristezza possono essere vissute dai bambini in modo del tutto diverso da ciò che accade per gli adulti, perciò quando il bambino è triste può manifestare una reazione contraria come ad esempio la rabbia.
Inoltre, le frasi relative all'inutilita' della vita mi sembrano più da adulto che da bambino, nel senso che avendo 6 anni e mezzo non credo possa essere pienamente consapevole del significato di ciò che ha affermato. Da chi crede possa averle sentite e poi ripetute?
Cosa è successo a suo figlio secondo lei? È già andato a scuola e, se sì, come ha vissuto questa esperienza?
Ha altri fratelli/sorelle? Ha avuto modo di confrontarsi con il papà su quanto ha narrato?
Infine, come sta lei in generale e come mamma?
Ad ogni modo, se desidera approfondire la questione, può scrivermi o contattarmi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).