Cos’è la sindrome di Asperger?
La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo che rientra nella categoria dei disturbi dello spettro austistico insieme ad altri tipi di neurodiversità. Prende il nome dallo psichiatra austriaco Hans Asperger, che per primo descrisse la malattia nel 1944, anche se il nome fu coniato diversi anni dopo dalla psichiatra inglese Lorna Wing.
La sindrome di Asperger è anche chiamata autismo ad alto funzionamento, in quanto non denota deficit a livello cognitivo, che risulta normale o superiore alla media. Si tratta infatti di una condizione neuroevolutiva caratterizzata principalmente da difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione, comportamenti ripetitivi e interessi speciali insoliti, ma senza ritardo significativo nel linguaggio né disabilità mentale.
Per questo, la sindrome di Asperger si considera una forma di autismo lieve, dove le abilità linguistiche e cognitive sono normali e i livelli di intelligenza medio-alti.
Si parla spesso di sindrome di Asperger nei bambini, perché il momento in cui viene solitamente diagnosticata è tra i 4 e gli 11 anni. Infatti, è nell’ambiente scolastico che si palesano i problemi di interazione con i compagni. Anche se i primi segni tendono a manifestarsi nell’infanzia intorno ai 2-3 anni, le caratteristiche del disturbo perdurano anche in età adulta, sebbene i sintomi spesso diminuiscano con il passare degli anni.
Sintomatologia
I sintomi della della sindrome di Asperger riguardano soprattutto la sfera delle interazioni sociali e comunicative, ma si possono anche presentare altri tipi di sintomi.
Il quadro sintomatologico delle persone con Asperger si caratterizza per i seguenti elementi:
Difficoltà nella comunicazione:
Non percepiscono le regole basilari di una conversazione e mantenere conversazioni per loro è una sfida per vari motivi.
Hanno difficoltà nella comunicazione non verbale non riuscendo a interpretare tutti i codici comunicativi indiretti, come le espressioni facciali, la gestualità, il tono di voce e il linguaggio del corpo.
Non riescono a stabilire un contatto visivo con l’interlocutore.
Hanno problemi di comprensione del linguaggio nel contesto, non comprendendo i doppi sensi, le metafore, il sarcasmo e l’ironia. Nella conversazione, prendono tutto alla lettera.
Le difficoltà stanno anche nella gestione di una conversazione reciproca, che viene indirizzata verso argomenti specifici. Per esempio, interrompono spesso, parlano sempre della stessa cosa, non ascoltano i commenti altrui e non tengono in considerazione le parole o la mimica dell’interlocutore.
La conversazione può assumere facilmente modalità monotonali e il tono dell’eloquio può essere bizzarro, cantilenante o inadeguato nel volume, con un conseguente appiattimento dello schema e del significato dell'interazione.
Incapacità di interazione sociale:
Hanno difficoltà a comprendere le norme sociali comuni e ad interagire con le persone. Anche se desiderano stare con gli altri, non hanno gli strumenti per comprendere i comportamenti altrui e per rispondervi adeguatamente.
Soffrono di scarsa empatia. Non riescono a comprendere adeguatamente le emozioni, sia le proprie che quelle degli altri e di conseguenza sembrano essere poco attenti ai bisogni e ai sentimenti altrui.
Per questi motivi, insieme alle difficoltà di comunicazione, le loro interazioni con gli altri risultano infantili e stereotipate. Vengono spesso percepiti come individui bizzarri, fanno fatica a stringere amicizie e a stabilire relazioni reciproche con gli altri.
Interessi speciali:
I loro interessi sono molto ristretti, specifici e insoliti (per esempio mappe, treni, aerei, meteo, categorie di animali, personaggi dei fumetti) e dominano le loro conversazioni e il loro tempo libero.
Si concentrano con tanta intensità sui loro interessi, al punto che possono sfociare in un’ossessione.
Comportamenti ripetitivi e ritualizzati:
Sentono il bisogno di seguire routine quotidiane molto rigide e ripetere determinate azioni in forma ritualistica (per esempio, mangiare determinati alimenti o vestirsi ogni giorno seguendo un ordine specifico). Questi comportamenti ripetitivi e stereotipati forniscono loro una sensazione di sicurezza e prevedibilità, ma anche una resistenza al cambiamento e un’assenza di flessibilità mentale: se per qualche ragione questa routine cambia, si sentono irritabili, ansiosi o stressati.
Mostrano una spiccata preferenza per i modelli anche nel linguaggio: tendono a ripetere continuamente specifiche parole, gesti o espressioni, trovando conforto nella ripetitività.
Abilità cognitive superiori alla media:
In aree specifiche, come la musica, la matematica o la memoria, potrebbero mostrare abilità notevoli o talenti eccezionali. Le loro competenze speciali per settori specifici spesso li aiutano a trovare dei significati profondi nella vita.
Spesso, i bambini con sindrome di Asperger mostrano amore per i dettagli e hanno un pensiero visivo e una memoria fotografica particolarmente sviluppati, il che li rende brillanti a scuola.
Difficoltà motorie:
La sindrome di Asperger si caratterizza per una certa goffaggine nei movimenti. I movimenti possono sembrare impacciati, inusuali e poco coordinati.
Inoltre, la gestualità ripetitiva (come torcersi un dito o strizzare una mano continuamente) potrebbe contribuire a far sembrare i loro movimenti goffi o imbarazzanti.
Ipersensibilità sensoriale:
Provano fastidio per qualsiasi stimolo sensoriale intenso, come suoni forti o musiche ad alto volume, ambienti affollati o luoghi eccessivamente luminosi. Per questo usano spesso delle cuffie antirumore.
Cause
Le cause della sindrome di Asperger ancora non state del tutto comprese, ma l’ipotesi più accettata dagli esperti la attribuisce all’insieme di fattori genetici e ambientali.
La ricerca sull’Asperger ha dimostrato che esiste una componente ereditaria significativa, legata a una mutazione del cromosoma 7. In effetti, molti individui affetti hanno parenti stretti che mostrano un disturbo dello spettro autistico o tratti simili, anche in assenza di una diagnosi formale.
Dal punto di vista biologico, si è osservato con degli studi di neuroimaging che vi sono delle differenze nelle strutture cerebrali e nelle loro connessioni, in particolare nelle aree legate alla comunicazione e all’elaborazione sociale. Queste evidenze dimostrano che specifiche anomalie neurologiche nell’aspetto anatomico-funzionale del cervello rientrano tra i fattori causali della sindrome di Asperger.
Sebbene l’ereditarietà e la neurobiologia siano i fattori principali, anche dei fattori ambientali prenatali e postnatali potrebbero giocare un ruolo nel determinare l’insorgenza della sindrome di Asperger. Tra questi fattori di rischio vi sono esposizione a sostanze chimiche durante la gravidanza (come certi farmaci antiepilettici o antidepressivi), infezioni contratte durante il periodo gestazionale, parto prematuro o altre complicazioni durante il parto ed eventi stressanti durante l’infanzia.
In passato, si credeva che la Sindrome di Asperger potesse essere causata anche dai vaccini somministrati durante l’infanzia, ma le ricerche degli ultimi anni hanno smentito questa ipotesi.
Come si può diagnosticare?
I primi campanelli d’allarme, come le difficoltà nella sfera sociale, i comportamenti ripetitivi e la mancanza di contatto visivo, appaiono di solito durante l’infanzia, tra i 4 e gli 11 anni. In questi casi, bisogna recarsi da un neuropsichiatra o uno psicologo specialista dello sviluppo infantile o dello spettro autistico, in modo che la diagnosi venga fatta prima possibile.
Per la formulazione della diagnosi, lo specialista raccoglie una storia clinica dettagliata e conduce una valutazione neurologica. Dato che i sintomi della Sindrome di Asperger possono sovrapporsi ad altre condizioni, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) o i disturbi d'ansia, è essenziale una diagnosi differenziale accurata. Valutare le capacità cognitive, sociali e comunicative supporta l'identificazione della presenza della sindrome.
L’analisi delle abilità sociali del bambino viene valutata tramite interviste al paziente e ai familiari, osservazioni del comportamento e test clinici e comportamentali. Questi sono questionari specifici, come ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised) o l'ADOS (Autism Diagnostic Observation Schedule), che sono pensati soprattutto per i bambini. Esistono anche dei test per gli adulti, come il RAADS-R autosomministrato, che comunque non sono sostituti di una diagnosi del professionista basata sulla storia del comportamento e l’esclusione di altre condizioni.
Similitudini e differenze con l’autismo
La sindrome di Asperger fa parte dello spettro autistico e condivide diverse caratteristiche con l'autismo "classico", cioè quello a basso funzionamento. Infatti, sono disturbi di origine genetica-neurobiologica che si manifestano durante l’infanzia e durano per tutta la vita. Entrambi si manifestano con difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione, comportamenti ripetitivi e ipersensibilità sensoriale.
Tuttavia, vi sono delle differenze. Una differenza significativa riguarda la gravità dei sintomi: la sindrome di Asperger è spesso considerata una forma più lieve di autismo, per questo definita "ad alto funzionamento", poiché i soggetti tendono a sviluppare competenze che consentono loro un certo grado di autonomia nella vita quotidiana, a differenza di chi è affetto da autismo a basso funzionamento.
Un’altra delle principali differenze, anch’essa correlata alla funzionalità e alla severità, riguarda l’assenza di ritardo significativo nello sviluppo del linguaggio e delle capacità cognitive nelle persone con sindrome di Asperger. Al contrario, l’intelligenza è di un livello normale o superiore alla media. D’altra parte, gli individui autistici, specialmente quando vi è una diagnosi di autismo a basso funzionamento, possono avere ritardi marcati nel linguaggio e deficit cognitivi più evidenti, con un’ampia variabilità individuale.
Caratteristiche in età adulta
In età adulta, le persone con sindrome di Asperger possono manifestare le stesse difficoltà sociali dell’infanzia, soprattutto nella sfera della socialità.
Le persone adulte con sindrome di Asperger hanno difficoltà a comprendere le norme sociali non esplicite e tendono ad avere poche relazioni affettive.
La loro condizione in sé non ostacola la creazione di una famiglia, anche se spesso questi individui hanno un bisogno di contatto fisico molto ridotto o un'avversione alla sessualità.
Hanno difficoltà nella comprensione delle emozioni e della mentalità altrui, così come nel lavoro di squadra.
D’altro canto, spesso eccellono in professioni che richiedono attenzione ai dettagli, rigore e approfondimento, come le scienze, l'ingegneria o l'informatica.
Possono continuare a coltivare interessi molto specifici e mostrare una resistenza al cambiamento o alla flessibilità.
Tuttavia, molte persone riescono a sviluppare strategie di adattamento che consentono loro di affrontare la vita lavorativa e personale con successo. Alcuni sviluppano una migliore consapevolezza delle proprie difficoltà sociali e lavorano per migliorarle attraverso la terapia.
Trattamento
Non è possibile guarire dalla Sindrome di Asperger, ma è possibile lavorare su alcune linee comportamentali perché il bambino possa avere un’esperienza scolastica gratificante e raggiungere un buon equilibrio emotivo e psicologico, con un miglioramento della qualità della vita. Anche negli individui adulti si può lavorare per un migliore funzionamento ed adattamento.
Gli obiettivi delle misure terapeutiche per l’Asperger sono il miglioramento delle abilità sociali, comunicative e comportamentali e la promozione dei punti di forza dell’individuo, l’autonomia e il benessere. In particolare, si può lavorare sulla comunicazione e l’interazione sociale, imparando a decifrare le convenzioni del linguaggio e la comunicazione non verbale, così come sulla gestione delle ossessioni e lo stress derivante dalle novità o dal cambio della routine, in modo da ampliare lo spettro di interessi e la capacità di adattamento.
L’approccio di trattamento può includere terapia comportamentale, psicoterapia, terapia fisica e occupazionale.
È importante che un equipe multidisciplinare di professionisti sviluppi un piano di trattamento personalizzato in base alle caratteristiche dell’individuo, che può includere una varietà di strumenti terapeutici, come il social skill training per imparare a connettersi con gli altri, l’agenda visiva per ridurre l’ansia e la musica per amplificare la connessione emotiva.
In alcuni casi, il medico può prescrivere anche una terapia farmacologica per trattare sintomi specifici.
In tutto il processo, sono indispensabili il coinvolgimento della famiglia e il supporto educativo nell'ambiente scolastico, elementi cruciali per creare un ambiente di sostegno e comprensione e garantire il successo accademico.
Un intervento su misura e più precoce possibile può davvero fare la differenza per chi soffre di sindrome di Asperger, migliorare notevolmente le loro capacità sociali e aiutandoli a vivere una vita indipendente e gratificante.
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