La competizione può mettere a dura prova lo sportivo; sentiamo spesso parlare di atleti o squadre che hanno ottime qualità da un punto di vista tecnico, tattico e atletico trovano difficoltà nel esprimere al meglio il proprio potenziale a causa di fattori che possono apparire esterni alla competizione.
Molto spesso faticano a regolare le emozioni andando a danneggiare il proprio rendimento in gara, a fronte magari di grandi performance in allenamento.
In molte circostanze l’approccio mentale alla pratica sportiva fa la differenza. Imparare a gestire l’euforia come il timore, l’aggressività o la delusione sono aspetti che possono condizionare il raggiungimento dei risultati sportivi desiderati.
Gli psicologi dello sport assieme a chi allena o opera con e per l’atleta, lavorano sull’aspetto mentale della performance; infatti un allenamento mentale continuo e strutturato può avere un impatto sulla prestazione esattamente come quello tecnico e fisico.
Ma cosa sono le emozioni e da cosa sono composte?
Si utilizza il termine emozioni per riferirci a sentimenti e stati d’animo, e al modo con cui essi vengono espressi nei comportamenti e nelle risposte somatiche dell’organismo.
Le emozioni sono intese come esperienze che producono sentimenti o affetti (esempio “mi sento felice”) inoltre presentano delle modificazioni fisiologiche in risposta a determinati stimoli (per esempio un aumento del battito cardiaco), sono dotate di correlati cognitivi (come valutazione degli stimoli esterni) con risvolti sul piano comportamentale (Balconi, 2004).
Lo stato emotivo e la prestazione
Entrare nella mentalità giusta prima di una gara è uno degli aspetti cruciali per prestazione. Le reazioni emotive a situazioni di stress possono danneggiare le risorse di un atleta, andando ad avere un impatto negativo sulle prestazioni. Risulta fondamentale aver una strategia per affrontare ad esempio lo stress nel pre-gara o per gestire le tensioni e le preoccupazioni che possono nascere nell’avvicinarsi ad un eventi importante.
Ma cosa succede ad uno sportivo quando si avvicina alla competizione? Nel corpo dell’atleta assistiamo a cambiamenti fisiologici che danno maggiore eccitazione, al rilascio di ormoni nel sangue come l’adrenalina. Inoltre si verificano cambiamenti anche nel sistema dell’attenzione, che porta l’atleta ad una maggiore vigilanza e prontezza.
Molti atleti sfruttano questo stato considerandolo per quello che è, una normale risposta dell’organismo che si sta preparando ad una competizione e sono in grado di usarlo in modo funzionale per la prestazione.
Questa interpretazione positiva della risposta di eccitazione di solito porta ad emozioni più positive ed a prospettive ottimistiche che associato ad una routine pre-gara strutturata permette di “entrare” nella competizione e sfruttare il proprio potenziale.
Al contrario, altri interpretano come ansia, preoccupazione e apprensione i cambiamenti fisiologici messi in atto (ad esempio l’aumento della frequenza cardiaca), con un conseguente stato emotivo negativo che ostacola una buona prestazione. La nostra risposta emotiva è frutto anche dell’interpretazione personale, il rapporto tra pensieri ed emozioni funziona in entrambe le direzioni: anche se le emozioni sono il risultato di interpretazioni cognitive, possono avere anche un impatto sui nostri pensieri, dando vita ad un circolo vizioso di pensieri ed emozioni negativi.
Cosa fare
È possibile ottenere un maggiore controllo sulle emozioni disfunzionali prima della gara “giocando” sul focus attentivo, prendendo consapevolezza che ”queste sensazioni del mio corpo servono a fare bene” oppure provare a ricordare la propria immagine dopo una vittoria o un buon allenamento e collegarla alle sensazioni percepite in quel momento.
Queste strategie devono essere praticate regolarmente per stabilire una risposta abituale che aiuterà lo sportivo a sentirsi più composti e attivati prima delle competizioni.
Capita che nell’atleta compaiono anche immagini negative di se stesso, previsioni negative e paura di quello che succederà. In questo caso può servire ricordare una prestazione personale di successo, oppure visualizzare un atleta che piace o che si stima con i suoi punti di forza e infine immaginare sè stessi con queste qualità.
Anche gli atleti più esperti possono essere nervosi e irritabili prima di una competizione, ma la giusta tensione è necessaria per il raggiungimento della massima prestazione. Un principio fondamentale per l’atleta è quello di saper controllare il controllabile e non sprecare energia su ciò di cui non ha il controllo o il potere. Prestare troppa attenzione all’avversario e a cosa stò facendo, al pubblico ecc…sono distrattori che allontanano dal focus che è la gara.
Alcune strategie utili per la competizione
Nel pre-gara si possono utilizzare strategie finalizzata al raggiungimento dello stato emotivo desiderato come ad esempio l’utilizzo di esercizi di self-talk o di visualizzazione.
Self-talk
Pensieri del tipo: “gli altri sono meglio di me” “questa gara sarà un disastro”, “Oggi non ci sono”, creano terreno fertile per fare andare male la gara o la partita. Dobbiamo ricordare che le pressioni e l’ansia generano pensieri ed emozioni negativi associate alla paura di fallimento.
Un self-talk positivo può fronteggiare i pensieri negativi e le emozioni prima di una competizione. Serve un dialogo interno costituito da brevi parole o frasi da ripetere a sè stessi durante l’esecuzione del gesto come “Sono pronto” “Ce la posso fare”, “respira..calmati..”ecc…
Questa tecnica deve essere metabolizzata e poi applicata nei momenti di bisogno, e quindi serve tempo, e soprattutto pratica e ripetizione .
La visualizzazione
Le tecniche di visualizzazione, sfruttano una grande risorsa che abbiamo l’immaginazione; questa abilità mentale estremamente potente è una grande risorsa a cui poter accedere in qualsiasi momento e luogo. Alcuni atleti utilizzano le immagini per ricordare esperienze passate positive e generare un senso di fiducia e di efficacia, oppure nell’immaginarsi all’interno di una situazione serena e confortevole, in un luogo reale o immaginario, in cui sia possibile trovare benessere psichico portando la mente e il corpo verso una stato di calma e rilassare la mente che in alcune circostanze può essere utile.
Come consiglio si può indicare all’atleta di usare l’imagery prima della gara per visualizzare i movimenti da fare, per ripetere certe situazioni, per riportare alla mente vittorie o momenti positivi o di efficienza. Utile suggerire di riprodurre situazioni realistiche e di se possibile dirsi affermazioni positive, es. “mi sono allenato bene….sono forte”).
Gestire stati emotivi, prendendone coscienza è un aspetto molto importante per l’atleta, di tutte le discipline. Il lavoro dello staff che lo circonda e la sua esperienza personale sono fondamentali per lo sviluppo e la formazione dello sportivo.
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