Perché è importante?
Il legame madre-figlia è una connessione unica e indissolubile, nonostante possa essere conflittuale. La mamma rappresenta un pilastro fondamentale nella vita della figlia e un sano legame contribuisce ad un sano sviluppo psicologico ed emotivo. Questa relazione profonda si caratterizza da un lato per l’amore incondizionato, dall’altro per numerose sfide.
Il rapporto mamma-figlia si trasforma parecchio nel tempo, assumendo moltissime sfumature diverse. Dal rapporto simbiotico di dipendenza che caratterizza l’infanzia, si passa attraverso molte fasi che implicano un’inversione dei ruoli e, molto spesso, si va incontro a conflitti e momenti difficili di distanza emotiva.
Un elemento tipico del rapporto tra madre e figlia è l’ambivalenza, cioè l’esistenza di bisogni e sentimenti contraddittori (per esempio, bisogno di unione e bisogno di autonomia), per via dell’elevata intensità emotiva in cui si manifestano. È per questo che i disaccordi sono così comuni.
La relazione tra mamma e figlia è importante per numerosi motivi. Uno di questi è che il rapporto con la propria mamma rappresenta la prima esperienza di relazione intima. Grazie a questo rapporto la figlia sperimenta la fiducia, la connessione e la separazione, stabilendo le basi del suo mondo emotivo. Non solo la mamma fornisce un modello relazionale per le future interazioni sociali e romantiche, ma è il principale riferimento per la costruzione della propria identità femminile.
Ricerche scientifiche hanno provato che l’autostima, le capacità relazionali e l’immagine di sé sono fattori fortemente influenzati dai messaggi dei genitori. Infatti, quando le mamme sono critiche, è più probabile che le figlie abbiano scarse capacità sociali e autostima.
In generale, se la mamma sostiene la figlia e mostra interesse per lei, ci sarà un maggiore benessere mentale. Invece, nei casi di legami insicuri o disfunzionali, soprattutto durante l’infanzia, aumentano le probabilità di avere problemi psicologici o difficolta relazionali in età adulta.
Perché il legame è così forte?
La profondità del legame madre-figlia ha anche delle basi biologiche.
La scienza ha dimostrato che madri e figlie hanno alcune strutture cerebrali in comune, che fanno sì che le due pensino e provino emozioni in maniera simile. Hanno anche più probabilità di soffrire degli stessi disturbi, come la depressione.
I ricercatori, studiando i cervelli dei membri di 35 famiglie tramite risonanza magnetica, hanno concluso che il legame madre-figlia, per ragioni cerebrali, è molto più forte dei legami madre-figlio, padre-figlia e padre-figlio.
Un altro studio si è incentrato sulla decodificazione dei geni relativi a qualità, difetti e capacità. I risultati hanno evidenziato come i comportamenti e in particolare la sensibilità sono caratteri ereditari che si trasmettono soprattutto da mamma e figlia. Questo spiega perché molte figlie “sono proprio come la loro mamma”.
Queste somiglianze portate alla luce dagli studi, da un lato spiegano la profonda connessione tra mamma e figlia, dall’altro possono spiegare perché il rapporto tra madri e figlie è tanto complesso.
Principali conflitti
Tra madre e figlia conflitti, incomprensioni e fasi di distacco emotivo sono frequenti.
I primi conflitti di solito avvengono durante l’adolescenza, nel momento in cui la figlia sta costruendo la sua personalità e la sua identità. In questa fase, il rapporto madre-figlia può diventare un terreno complesso e delicato. I conflitti tipici riguardano le richieste di autonomia da parte della figlia e le aspettative su scuola, carriera e relazioni da parte della madre. Inoltre, capita che la mamma si senta esclusa dalla vita della figlia e, al fine di proteggerla, si comporta in modo da controllare o ostacolare i suoi rapporti.
Le somiglianze emotive sono causa di conflitto. Una tendenza umana è quella di proiettare le proprie ombre sugli altri, come meccanismo di difesa, finalizzato a non riconoscere parti di sé stessi per non mettere in pericolo la propria immagine di sé stessi.
Spesso accade che la figlia proietti dei contenuti, in maniera inconscia e irrazionale, nel comportamento della madre, attribuendo a quest’ultima sentimenti, desideri o convinzioni che sono in realtà dentro di lei. Al percepire questi contenuti proiettati nella madre, la figlia di solito reagisce, per esempio arrabbiandosi o rimproverandola, e, se la madre agisce come uno specchio facendole vedere la realtà, la figlia sentirà un certo rifiuto e di conseguenza possono sorgere litigi.
Un‘altra causa frequente di conflitto avviene in età adulta quando la mamma replica lo stesso schema con cui trattava la figlia bambina, per esempio usando rimproveri o imposizioni. Quando accade, spesso la figlia reagisce ribellandosi, come avrebbe fatto in passato.
È come se il comportamento della madre innescasse una vera e propria regressione emotiva a uno schema del passato, che porta la figlia indietro nel suo sviluppo, a un’età in cui non aveva ancora maturato adeguate capacità di comunicazione e di risolvere i conflitti. Questa è spesso la ragione perché la figlia adulta dice che “sua madre la fa sempre arrabbiare”.
In moltissimi casi, dei conflitti apparentemente relativi al momento attuale, nascondono dei conflitti latenti e irrisolti del passato, che si trascinano nel tempo riattivandosi ogni volta che compaiono determinate condizioni. Un esempio tipico è la frustrazione irrisolta della madre che, sentendo di avere rinunciato a tutto per la figlia, rinfaccia alla figlia il suo sacrificio e la accusa di non darle nessuna attenzione in cambio.
Conseguenze di un legame difficile
Le conseguenze di alcune dinamiche tra madre e figlia possono essere profonde, persistere nella vita e avere un impatto decisivo sul benessere emotivo e psicologico della figlia, minando in particolare l’autostima e le relazioni.
Un comportamento che si osserva spesso nelle madri narcisistiche è quello di vivere inseguendo la giovinezza a ogni costo, entrando in competizione con la figlia, mostrando gelosia. Questo crea distanza emotiva e porta la figlia a sentirsi in colpa per non riuscire ad amare incondizionatamente la madre. Di conseguenza, la figlia può cercare costantemente l'approvazione, l’affetto e l’attenzione altrui, diventando insicura e ansiosa.
Una situazione comune è quella della mamma che vede la figlia sempre come una bambina, con conseguenti problemi di autostima, sviluppo e autonomia nella figlia, la quale potrebbe diventare un’adulta emotivamente bloccata e incapace di esprimere liberamente la propria femminilità.
Un'altra dinamica problematica si verifica quando la madre esercita un controllo eccessivo sulla figlia, rifiutando qualsiasi forma di separazione. Questo controllo alimenta la dipendenza emotiva della figlia e può causare ansia, insicurezza e difficoltà nel prendere decisioni autonome.
Quando una madre non è in grado di dare amore incondizionato, la figlia può assumere il ruolo di "madre della madre", cercando di colmare il vuoto affettivo. Questo può portare a una mancanza di confini emotivi e a una difficoltà nella formazione di relazioni sane.
Legame madre figlia durante l’infanzia
Il legame madre-figlia dell’infanzia è caratterizzato dall’attaccamento e dalla dipendenza fisica ed emotiva e il rapporto si configura come simbiotico. Infatti, nei primi anni di vita la mamma si occupa di soddisfare tutti i bisogni della piccola, come il cibo, l’affetto e la protezione, e rappresenta la prima fonte di sicurezza, amore e supporto.
La bimba vede il mondo con gli occhi della mamma, cerca di imitarla nei suoi comportamenti e assimila il suo modo di essere.
In età prescolare, inizia un graduale processo di separazione e di differenziazione, durante il quale la figlia va sviluppando una propria individualità e una maggiore indipendenza. In questa fase, la mamma dovrebbe incoraggiare la figlia a esplorare il mondo esterno con curiosità e libertà, ma rimanendo sempre al suo fianco, per offrirle un ambiente sicuro a cui tornare e assicurarle affetto, guida e supporto.
Durante la fase dell’infanzia si gettano le basi per lo sviluppo di un legame sano e sicuro tra madre e figlia. Conflitti e dinamiche disfunzionali in questo periodo possono portare a conseguenze gravi nella figlia in ambito emotivo e relazionale.
Legame madre figlia durante l’adolescenza
Nella fase dell’adolescenza, la figlia mette in discussione la dipendenza dalla madre e inizia il suo percorso verso l’autonomia e la costruzione dell’identità personale. Il rapporto con la madre spesso ne risente. È molto comune che avvengano discussioni, scoppi di rabbia, problemi per il rispetto delle regole in casa e altri conflitti. La figlia potrebbe vivere una “crisi adolescenziale”, mentre naviga attraverso le complessità dell'identità e delle relazioni, e la madre potrebbe sentire di “non riconoscerla più”.
È un momento difficile, in cui mamma e figlia devono sforzarsi per convivere con un’eventuale distanza emotiva e per mantenere una comunicazione sana. In altri casi, invece, il rapporto vira verso una sorta di amicizia materna, in cui la mamma diventa una confidente.
Legame madre figlia in età adulta
Nell'età adulta, la relazione evolve in una dinamica più simile a una relazione tra pari, basata su amicizia, rispetto e supporto reciproco. La mamma può divenire una confidente, offrendo consigli e sostegno, ma anche rispettando le scelte di vita della figlia adulta. Quando la madre diventa anziana, potrebbe esserci un’inversione dei ruoli, per cui la figlia accudisce la mamma.
In questa fase si possono raccogliere i frutti di un rapporto sano precedentemente costruito e naturalmente si potrà trascorrere tempo insieme in serenità e felicità. Tuttavia, se riaffiorano rimorsi o rimpianti legati a questioni del passato mai risolte, potrebbero verificarsi situazioni spiacevoli, come la figlia che non “perdona” gli errori del passato o la madre che ha delle “pretese di risarcimento” per i suoi sacrifici, e potrebbero persino comparire condizioni come ansia o depressione senile.
Invece quale ruolo ha il papà?
Il ruolo del padre non dovrebbe essere sottovalutato nella crescita di una figlia, in quanto può costituire un modello di relazione sana e fornire un senso di sicurezza, elementi importanti per uno sviluppo emotivo adeguato.
Inoltre, ci sono molte doti tipicamente considerate maschili come la razionalità e la pragmaticità, che dovrebbero venire esplorate dalle bambine insieme alla figura paterna.
È anche del tutto naturale che le mamme insegnino alle loro bambine a riconoscere ed apprezzare le caratteristiche delle donne e ad esaltare gli aspetti tipici femminili come l’empatia, l’intuizione e l’introspezione.
Tuttavia, è importante incoraggiare le proprie figlie a sperimentare a fondo il proprio legame con il papà, senza mai sminuirlo e senza credere di doversi arrogare diritti di esclusiva.
Come migliorare il rapporto madri-figlie?
Il rapporto tra madre e figlia può essere migliorato con la volontà di mantenere sempre aperto il dialogo, uno spazio di ascolto dove si mettano in discussione le proprie convinzioni. La comunicazione deve essere onesta e ognuna deve aprirsi al punto di vista dell’altra.
È bene stabilire aspettative realistiche sulla relazione, senza cercare un rapporto “perfetto, ed è necessario accettare i limiti dell’altra, valorizzarne i pregi e perdonare gli errori del passato. Inoltre, il rapporto madre-figlia deve evolvere, rimanere aggiornato per adattarsi alle diverse tappe della vita delle due.
Coltivare piccoli interessi in comune e trascorrere tempo di qualità insieme (per esempio fare una passeggiata, guardare dei film o cucinare) può essere un ottimo modo per mantenere il legame vivo nel tempo.
Alle mamme consigliamo di non essere giudicanti, fornire sostegno e ascoltare con empatia la figlia, lasciandole i suoi spazi e trattandola come una persona indipendente, da cui imparare qualcosa, specialmente quando è adulta.
Alle figlie consigliamo invece di riconoscere e apprezzare il ruolo della madre e mostrarle gratitudine. Anche se ci sono stati conflitti, è importante mantenere sempre aperto un canale comunicativo, renderla partecipe nella propria quotidianità e affidarsi a lei per ricevere consigli preziosi.
Se vi sono problemi profondi difficili da risolvere, la terapia familiare può essere utile per restaurare una connessione più profonda.
L’eredità femminile
È importante far sentire alle figlie che sono donne libere, sebbene questo non sia facile per tutte le mamme, specialmente quelle che dipendono, o dipendevano, dall’approvazione materna.
Secondo diversi autori, la nascita di una figlia è una straordinaria opportunità per la madre di “far pace” con la propria madre, di uscire dal circolo vizioso di dipendenza e, così, di riscrivere una nuova storia familiare.
Come afferma Christiane Northrup “la migliore eredità di una madre è essere guarita come donna”, e, da figlia, può “liberarsi da una pesante eredità femminile di dipendenza tramandata di madre in figlia”.
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