Buongiorno Enrica,
come mai dice che suo marito glielo impedisce? comprendo che lui sia contrario a questo, ma lei non potrebbe andare comunque senza la sua approvazione? O è per via di una mancanza di indipendenza a livello economico? Se in qualche modo le serve il supporto di suo marito nel poter prendere questa via, potrebbe ricordargli che se lo fa è per fare stare meglio anche lui (anche se poi in terapia potrà toccare gli argomenti che preferisce e che ritiene più rilevanti per lei stessa), dato che si lamenta della sua ansia e nervosi. Anche se la cosa migliore sarebbe quella di riuscire a comunicare a lui direttamente il suo disagio e che quindi un problema lo sente, e che c'è bisogno di un professionista. Non di secondaria importanza, ricordi che uno dei bisogni fondamentali dei bambini è quello di crescere in ambienti sereni e "forti", che fungano da guida e protezione e sicurezza. Se la coppia litiga o uno dei due si mostra sottomesso, non capace di far valere i propri diritti, questo sarà una mancanza che verrà trasmessa alla bambina.. il fatto di doversi sottomettere, di non potersi esprimere liberamente, di non poter avere proprie idee.. osserverà dei modelli che non le saranno di aiuto. Quindi il pensare a se stessa e al suo benessere, non significa in alcun modo mettere in secondo piano quello di sua figlia, ma anzi.. difendere se stessa come donna per cercare di costruire una miglior vita familiare. Non è detto che acquisendo più fiducia in lei stessa e la capacità di farsi valere, non possa cambiare l'ambito familiare, senza quindi dover arrivare a separazioni o distacchi estremi.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni. Personalmente offro anche un servizio di consulenza a distanza, online.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi
psicologa psicoterapeuta cognitiva
www.chiarafrancesconi.it