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È una dipendenza?

Salve. Ringrazio in anticipo se date una risposta... io però non so se è un "sfruttarvi". Avrei bisogno di avere un paio di consigli da parte di voi specialisti,riguardo alla situazione nella quale si trova il mio moroso. Ha una vera e propria dipendenza dei giochi (principalmente sul telefono) ai 21 anni, ma secondo me è un modo per nascondere,dimenticare,tralasciare alcuni problemi che lo affliggono in questo periodo... Io ho cercato di fargli l'attenzione,dicendogli che esagera,è nata una vera e propria discussione..dalla quale ne ha tratto conclusioni anche abbastanza ragionevoli,cioè che in presenza mia,evitava di giocare perennemente a quegli stupidi giochi... sto cercando di fare un'altra operazione cioè: gioco anche io insieme a lui,oppure gioco comunque gli stessi giochi mi faccio guidare da lui... però negli ultimi giorni,non vuole affetto da parte mia e noto che è un nascondersi l'impegnarsi cosi tanto per giochi che di profitto nella vita reale non danno nulla. Se non è una richiesta esagerata (e posso capire) potreste indicarmi dei modi per cercare di toglierli questa dipendenza?Il tentar di uscir fuori per una passeggiata o simil cose è abbastanza difficile perché spesso è poco motivato nell'ultimo periodo,altre volte ci vediamo dopo lavoro e si parla di un orario molto tardivo...chiedo scusa nel caso in cui è una richiesta troppo esagerata. E ancora grazie per l'attenzione

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 20/07/2019 - 18:44

Buongiorno Clementina,
È apprezzabile da parte sua esplicitare il dubbio che utilizzare questo spazio possa coincidere con uno "sfruttare" gli psicologi che vi hanno accesso.
Consideri che questo spazio può essere utile per indurre una maggiore analisi sul problema che viene descritto, ma non può sostituirsi ad una consulenza in studio o ad un percorso di psicoterapia.
Detto ciò, in merito al problema che osserva nel suo compagno, le posso dire questo:
1) per stabilire se sia una dipendenza o no, lui deve sottoporsi ad una valutazione psicodiagnostica
2) al momento non saprei indicarle strategie di intervento su di lui, perché esse vanno organizzate su di lui, ossia concordate con lui e soprattutto in base alla valutazione che si ha di lui
3) se lo ritiene utile, può indirizzarlo verso uno psicoterapeuta che lo aiuti ad affrontare il problema, posto che lui lo percepisca come un problema da risolvere
4) può valutare di richiedere una consulenza psicologica per lei stessa che la aiuti a capire come interagire con il suo compagno.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).