Violenze nella sfera sessuale
Salve. Sono un ragazzo di 24 anni. Sono fidanzato ormai da oltre 4 anni e vivo una relazione che, con i normali alti e bassi, mi rende felice. Almeno fino a pochi giorni fa.
La mia ragazza ha iniziato da qualche mese ad andare dallo psicologo in seguito ad un periodo in cui era colpita da forti attacchi d’ansia.
Qualche giorno fa, appunto, è successo che sono stato a cena da lei e l’ho vista molto distaccata. Chiedendole cosa avesse, ci siamo messi a parlare e da lì è uscito fuori tutto. Mi ha detto che, dopo una seduta con il suo psicologo, si è resa conto di una cosa orribile: nella sfera sessuale io la vedo come un oggetto ed è successo più di una volta che io l’abbia violentata.
Tanti sono gli esempi: lo facevamo sempre senza contraccettivi, mi rifiutavo di farle “certe cose” e, cosa più grave, pur sapendo che soffriva di bruciore vaginale, continuavo anche quando diceva che le faceva male.
Sono gravissime come cose, di questo ne sono pienamente consapevole e mi faccio schifo. Eppure, c’è una parte di me che continua ad autogiustificarsi per non sentirmi un mostro. Mi ripeto che il fatto di non farle “certe cose” non fosse fondamentale in fondo in un rapporto o che il continuare quando le veniva il bruciore derivi dal fatto che lei tende ad eccitarsi molto in contesti di dominazione.
Ma nel profondo è come se sapessi perfettamente la verità: che per tutto questo tempo sono stato con gli occhi chiusi e si è sempre fatto quello che volevo io.
Sono sicuro di essere in grado di cambiare per lei, sempre se deciderà di restare con me ovvio, ma la cosa che mi spaventa di più è il dover convivere con tutto questo, guardarla negli occhi in futuro e immaginarmi tutto quello che le ho fatto.
È possibile superare tutto ciò?
Grazie.