nicolo  domande di Genitori e Figli  |  Inserita il

Milano

Bambina 12 anni che nasconde le carte e i rifiuti in stanza

Salve , premetto che la mia bimba di 12 anni ha un problema di DSA diagnosticato quando lei frequentava la terza elementare. Da un pò di tempo noi continuiamo a trovare nella sua stanza avanzi di cibo : vasetti vuoti, ossa di pollo sullo scaffale ,carta di biscotti nei cassetti fazzoletti nascosti dietro al letto e tante altre cose. La madre ha provato tante volte rimproverandola e minacciandola se continuava cosi. Ma lei ricominciava ,ho provato a parlargli per capire perchè continua così, ma la sua risposta è che lei si dimentica e non si sente amata.
Vorrei capire se questo comportamento sia dovuto a cause mentali è se è il caso di seguire da un dottore. grazie

  5 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Loredana Trebisacce Inserita il 22/11/2021 - 10:20

Roma
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Caro Nicolò,
Il comportamento di tua figlia, e mi viene da dire soprattutto quello che lei ha detto per chiarire le motivazioni, in particolare nel non sentirsi amata, indicano chiaramente una richiesta di aiuto.
Non so tratta tanto di attribuire comportamenti a cause, ma nel raccogliere un disagio e prendersene cura, evitando di stigmatizzare le azioni in maniera severa.
Prova a chiederle se le farebbe piacere essere seguita da uno psicologo.
Per mia diretta esperienza con bambini e ragazzi DSA e buona sempre opportuno prendersi cura delle emozioni correlate a questo disturbo, che inevitabilmente fanno parte della vita quotidiana. Certamente sentirti accolta nel suo modo di essere la aiuterà ad essere più serena e a sentirsi amata.
Scrivimi ancora se vuoi, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto
Dottoressa Loredana Trebisacce

Dott.ssa Manuela Leonessa Inserita il 21/11/2021 - 17:44

Torino
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Buongiorno Nicolò,
dalla sua lettera mi sembra di capire che più che nascondere carte e rifiuti in camera sua figlia passi molto tempo rinchiusa in quella stanza. E questo perché? Perché, a detta della sua bambina, non si sente amata. Ecco, io mi concentrerei su questo. Sulle dinamiche tra di voi che hanno portato sua figlia a questa scorrettissima conclusione. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa

Dott.ssa Antonella Tattolo Inserita il 23/11/2021 - 11:50

Gentile Nicolò,
credo sia stato molto bravo nel parlare a sua figlia di quello che sta succedendo a casa. Ciò che credo sia importante comprendere ora è "cosa potete fare voi genitori per aiutare vostra figlia".

Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Antonella Tattolo

Dott.ssa Fabiana Marra Inserita il 21/11/2021 - 19:15

Salve Nicolo, il lasciare per "caso" è un modo per fare trovare agli altri tutto ciò che si lascia, come a dire "vedetemi". Il dsa immagino abbia portato una serie di difficoltà sia da parte di sua figlia che per voi genitori. Inoltre ci troviamo in preadolescenza ed è già una fase ricca di tanti cambiamenti. Vi consiglio un percorso familiare per dare un "nome" a ciò che accade in casa e prendere le risorse per aiutare vostra figlia in questa fase del ciclo vitale.
A disposizione
Dott.ssa Fabiana Marra

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 21/11/2021 - 17:56

Buonasera Nicolò,
Il comportamento messo in atto da sua figlia mi sembra congruente con il dsa che le è stato diagnosticato. Consideri infatti, che i dsa sono un disturbo del neurosviluppo, condizione che può implicare difficoltà nel ricordarsi di fare qualcosa (es buttare i rifiuti), proprio a causa di alcuni deficit neurologici associati.
Poi, è importante considerare che ricevere questa diagnosi, può rappresentareper il bambino un momento critico, qualcosa che induce in lui autosvalutazione, rinforzando così i disturbi che già sono presenti.
Pertanto, posso comprendere l'affermazione di sua figlia quando dice di non sentirsi "amata".
Pertanto vi consiglio, qualora sia possibile, di richiedere un ulteriore accertamento diagnostico dall'equipe che ha già formulato la diagnosi di dsa.
Nel caso in cui ciò non sia possibile, è consigliabile rivolgersi ad un terapeuta esperto in questo ambito a cui esporre la situazione e valutare l'eventualità di un supporto psicologico a sua figlia.
Il Terapeuta può inoltre fornire indicazioni specifiche a voi genitori su come relazionarsi a vostra figlia.
Un caro saluto
Dott. ssa Anna Marcella Pisani (Roma).