Edoardo domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Non so più come andare avanti

Premetto che i miei problemi comprendono più di una categoria, dunque non sapendo quale scegliere, ho deciso di mettere la domanda in "ansia e depressione" essendo un ammontare di problemi specifici. La situazione è molto complessa; è da ottobre 2015 che mi sveglio triste e pieno di rabbia senza un apparente motivo. Inizialmente pensavo fosse la scuola in quanto ho frequentato il quinto anno di liceo scientifico e non sono mai stato volenteroso allo studio e dunque pensavo che questa mia rabbia fosse scaturita dalla mancata voglia e dunque dall essere costretto a studiare. I miei voti ad inizio anno erano veramente pessimi, al punto da essere chiamato dalla preside perché preoccupata della mia dubbia ammissione visti gli scarsi risultati. Questa pesante situazione mi ha accompagnato per tutto l'anno scolastico ed in contemporanea c'erano altri problemi più personali come le doppie facce dei miei "amici", i continui litigi dei miei genitori e la mia difficile relazione con una ragazza che abita a 550km da me e quindi si, una relazione a distanza. La situazione è degenerata totalmente dopo la mia maturità. Al di fuori di tutte le aspettative mi sono diplomato con 85/100 ma questo non ha fatto altro che peggiorare le cose, io non riesco a capire il perché, non ero contento, anzi, mi era aumentata la tristezza. Da poco ho scoperto che mia madre ha l'amante, mio padre non sa niente ma, a parer mio, lei fa di tutto per farsi lasciare, riprendendolo per ogni minima cosa. Io queste pressioni non le sopportavo più, erano veramente troppe. Tanto per non farsi mancare niente ho cominciato a soffrire di insonnia (anche se vado a letto alle 22, prima delle 2.30/3 non mi addormento) e ho chiuso con del tutto con i miei "amici" perché mi hanno lasciato solo il giorno del mio compleanno preferendo una piscina a me. Tutta questa situazione non fa che ripercuotersi sul rapporto con la mia ragazza. Noi ci amiamo e quando siamo insieme le cose vanno bene, certo io ho i miei attacchi di pianto causati dal nulla, ma lei c'è. Il problema è la distanza, io questa situazione comincio a non reggerla più perché parlare anche su Skype a me non fa niente, non mi tocca minimamente. Io non so più come andare avanti, non riesco a distrarmi con niente, mi dà noia il sentir parlare le persone, mi dà noia qualunque cosa..per favore aiutatemi perché non la reggo più questa situazione..Grazie

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott. Andrea Bottai Inserita il 17/08/2016 - 11:42

Ciao Edoardo, veramente la tua vita è una valle di lacrime! Viviamo tutti in questa valle. L'unica possibilità è imparare a nuotare. I tuoi problemi sono tanti ma, affrontandoli uno per uno, dipanando la matassa confusa partendo da un capo della corda, si possono risolvere. Però vanno affrontati uno per uno perché tutti insieme possono sembrare inamovibili. Esiste sempre una via di uscita. Per quanto la consulenza dal vivo con uno psicologo potrebbe aiutarti molto di più, posso suggerirti alcuni esercizi da fare per migliorare il tuo umore. Con un umore migliore è più facile affrontare e risolvere i problemi uno ad uno. Chiediti, per esempio, che cosa faresti se tu stessi bene, in perfetta forma? Poi sforzati di fare la cosa più piccola che ti viene in mente, che faresti se tu stessi bene e che attualmente non fai perché non ti senti ok. Scrivi dieci cose positive che ti sono accadute e qual'è stato il tuo merito nel farle accadere. Pensa ad una persona che non hai ancora adeguatamente ed esplicitamente ringraziato e scrivile una lettera di gratitudine esplicitando dettagliatamente per cosa ti senti grato. Fai qualcosa per altre persone. Invece di concentrarti solo sui tuoi guai, datti da fare per aiutare qualcun altro a risolvere i suoi. Quando accendi una lanterna per qualcuno si illumina anche il tuo cammino.
Spero che tu possa trovare spunto in queste poche note, per trovare il coraggio di prendere in mano la tua vita e cambiarla.
Un caro saluto
Dott. Andrea Bottai

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Inserita il 17/08/2016 - 11:55

Gentile Edoardo,
Lei si esprime in un modo davvero molto chiaro e la sua narrazione, i termini e la capacità di sintesi mi fanno pensare ad una persona che ha sicuramente delle risorse personali molto alte, ma che in questo momento non sta riuscendo ad esprimere.
Leggendo sembra evidente (almeno per me) che la situazione dei suoi genitori la stia influenzando in maniera estremamente negativa, probabilmente molto più di quello che Lei stesso immaginava o si aspettava.

Le consiglio di parlarne con uno psicologo, anche online se può, perché mi sembra che la dimensione della sua sofferenza la stia non solo isolando, ma le stia creando una sorta di apatia, o meglio, anedonia. E' una reazione normale della psiche che, nel tentativo di allontanare il dolore, cerca di limitare al minimo le emozioni, per cui non si prova più nemmeno piacere in attività che prima avrebbero dovuto provocarlo.

Io leggo il racconto di vita di una persona che mi pare fortemente delusa.

Credo quindi che affrontare questa delusione, metterla "sul tavolo" e analizzarla sia un compito che è meglio fare con uno psicologo.
Penso che prima o poi dovrà comunque affrontarla. Sarebbe meglio farlo prima possibile, in modo da permettere a se stesso di essere libero di fare la sua vita senza pesi che non dovrebbe portare.

Se volesse approfondire, può contattarmi in pvt.

Cordialmente,
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino