Non mi piace la persona che sono diventata
Non mi piace la persona che sono diventata.
Non so quando e come è iniziato tutto questo.
Premetto che non ho mai avuto una grande autostima. Non ho mai provato invidia nei confronti delle altre persone, però consideravo qualsiasi altra persona migliore di me, sotto qualsiasi punto di vista.
Ho perso il lavoro, dopo tanti anni in cui avevo lavorato all'estero e in Italia. Non ho figli. Non ho un compagno. Sono ritornata a casa dopo tanti anni e qui non ho più le stesse amicizie di prima.
Sto avendo ripensamenti su tutto quello che ho fatto in passato. Le scelte fatte, i percorsi seguiti, le decisioni prese.
In tutta questa condizione, già di per sé angosciante, purtroppo spesso mi capita di avere atteggiamenti di cui, poi, mi pento amaramente. E il senso di colpa mi dilania, giorno dopo giorno.
Ormai non mi capita spesso di uscire. Non ne ho voglia e cerco di evitare il contatto con gli altri. Non avrei nemmeno nulla di interessante da raccontare.
Sono sempre stata considerata una persona solare, piena di gioia e di vita. Ed era la cosa che mi piaceva di più di me stessa. Il cercare sempre il lato positivo delle cose, l'avere sempre una parola di conforto per chiunque, in qualsiasi momento. Essere sempre sorridente. Ma ultimamente non mi sento più così. E preferisco stare da sola piuttosto che angosciare gli altri.
Purtroppo, mi è capitato di uscire e di aver bevuto talmente tanto da non ricordare tutto ciò che facessi o dicessi. E, in quelle circostanze, ho anche avuto rapporti con persone appena conosciute. Ma il giorno dopo, a mente lucida, non riuscivo nemmeno a guardarmi allo specchio.
Non riesco a capire perché l'ho fatto e cosa mi passa ultimamente per la testa quando bevo qualche bicchiere in più. E soprattutto perché continuo a bere pur sapendo che, probabilmente, perderò il controllo delle mie azioni e dei miei ricordi. È come se diventassi un'altra persona. E in quella persona, io, non mi riconosco affatto. E me ne vergogno tristemente.
A volte credo che forse ciò che merito sia proprio questo, e cioè che le persone mi cerchino semplicemente per uno "sfogo" fisico, perché forse non ho nient'altro da offrire.
È una cosa bruttissima da dire, ma so anche che, se le persone intorno a me si fanno un'idea di me, nonostante non sia quella la persona che sarei voluta essere, la colpa non è nient'altro che mia.
Ripenso a quei momenti e mi viene soltanto da piangere e scomparire chissà dove. Non ho il coraggio di parlarne con nessuno.
Il senso di colpa e di frustrazione mi stanno dilaniando al punto che credo di non meritare più nemmeno l'affetto dei miei cari.
Piango spesso, quasi ogni giorno.
E non so davvero come uscire da questo incubo.