La terapia sistemica con la famiglia: a cosa serve?

Pubblicato il   / Psicologia e dintorni
La terapia sistemica con la famiglia: a cosa serve?

Nelle consulenze familiari non è strano incontrare genitori troppo permissivi che non promuovono limiti chiari e sani con i loro figli; genitori che involontariamente gettano nei loro figli le proprie frustrazioni e aspettative non realizzate; coppie che coinvolgono inconsapevolmente i figli nei loro problemi coniugali; nonni che non accettano i genitori dei loro nipoti; donne e uomini ipercoinvolti in famiglia; usi e abusi di autorità; invasione dello spazio da parte dei membri della famiglia d’origine e intrusione nella vita di una coppia…

Si può da questi esempi già comprendere che i conflitti familiari sono molteplici e di vario genere. Ciò che li accomuna è che quasi tutti questi conflitti sono causati dalla mancanza di limiti chiari e gerarchie. Tale mancanza, sfocia inevitabilmente, in problematiche che coinvolgono soprattutto le famiglie appena formate, che devono trovare i loro modi di comunicare, adattarsi ai nuovi contesti, alle nuove situazioni e imparare a vivere e coesistere insieme.

Si ritiene che una famiglia sia sana quando è costituita da un sistema aperto, con collegamenti e confini chiari con l'esterno, che soddisfi una funzione di armonia e di stabilità tra le persone che lo formano e nella società in generale. Una famiglia sana, cerca la crescita personale e familiare oltre che il benessere di tutti i suoi membri; inoltre riesce a trovare un equilibrio nonostante i cambiamenti e la sua evoluzione nel tempo.

L'emergere di un problema nella famiglia può alterare questo equilibrio che tanto faticosamente si tenta di mantenere. Ci sono momenti di crisi in tutte le famiglie che sono universali e che corrispondono ai cambiamenti del ciclo di vita:

  • La separazione dalla famiglia d’origine: quando la coppia sceglie di creare un nucleo familiare ed esce dalle rispettive famiglie di origine avviene una separazione dai familiari, la differenziazione della persona dalla famiglia di origine e l'affermazione sul lavoro.

Matrimonio, coppia o nuova famiglia, significano ulteriori impegni e richiedono un cambiamento non solo dei due coniugi ma anche da parte delle famiglie d’origine.

Ad esempio, se il nuovo partner non fa adeguatamente la separazione dalla famiglia d’origine, se è ancora molto coinvolto e impegnato in essa, egli può continuare a svolgere nella sua famiglia attuale il ruolo che gli avevano assegnato in casa. Se rimane fedele alla sua famiglia d'origine, fa fatica ad assumere nuovi impegni nella sua famiglia attuale e quindi ne possono derivare conflitti di alleanze.

Può accadere anche che se non vi siete sentiti amati dalla famiglia d'origine farete fatica a trasmettere fiducia e senso di lealtà al vostro partner.

  • La nascita dei figli: se la famiglia non ha una struttura molto stabile, quando il figlio cresce, può sperimentare il caos, la disorganizzazione o anche entrare in crisi. Un nuovo membro comporta la necessità di riorganizzare la coppia per poter includere il bambino, un cambio di equilibri, oltre che il riaggiustamento della famiglia estesa che include anche il ruolo dei nonni.
  • L'adolescenza dei figli: l’adolescenza dei figli sconvolge nuovamente gli equilibri della famiglia proprio perché i figli, in questa fase, hanno un forte desiderio di sperimentarsi all’esterno della famiglia e di costruire la propria identità (anche sfidando l’autorità genitoriale). Inoltre, questo periodo coincide solitamente con le difficoltà della coppia propri dell’età di mezzo (la crisi dei 40 anni, l'inizio delle preoccupazioni per la generazione dei nonni).
  • L’emancipazione dei figli: quando i figli divengono adulti e formano una propria famiglia, i genitori si ritrovano nuovamente coppia e devono ritrovare un nuovo modo di stare insieme, cambia anche il rapporto con i figli poiché inizia una comunicazione da adulto ad adulto. Diviene poi necessario trovare un nuovo spazio per i nipoti: nuovi membri del sistema famiglia. Può anche emergere la necessità di affrontare le malattie e la morte dei genitori e dei nonni.
  • Gli ultimi stadi della vita: è necessario accettare il cambiamento dei ruoli generazionali, mantenere il funzionamento della famiglia nonostante il declino fisico, sostenere la generazione più grande, affrontare la morte degli altri e prepararsi alla propria.

Le crisi e le difficoltà che emergono in queste fasi del ciclo di vita sono inevitabili e non per forza negative. Sono il prodotto di un disequilibrio che è avvenuto nel sistema famiglia, un disaccordo tra le norme esplicite e quelle implicite stabilite tra i membri. Ecco perché emerge la necessità di fare una revisione delle regole del sistema, una negoziazione che solo le persone della famiglia possono fare, ciò fa parte dell'evoluzione normale ed è un lavoro che ha ripercussioni su tutte le persone coinvolte.

La terapia sistemica può essere di grande aiuto nel sostenere le famiglie in queste fasi critiche del ciclo di vita e nell’individuare le possibili dinamiche familiari disfunzionali che possono bloccare la famiglia e causare sofferenza. Attraverso un processo di comprensione, condivisione e modifica, se necessario, di tali dinamiche, si può favorire la costruzione o la ricostruzione dell'armonia familiare.