Buonasera,
non sempre riusciamo a percepire pienamente il valore di un legame, né ad aprirci completamente, tuttavia, le sue parole rivelano quanto questo rapporto, anche se nato virtualmente, sia stato per Lei profondo e significativo.
Anche senza essersi incontrati di persona, il legame era forte e l’intimità emotiva autentica, proprio per questo è comprensibile, che la sua interruzione così improvvisa stia generando in Lei un dolore intenso, non si tratta solo della perdita di una persona, ma della fine di una possibilità in cui aveva ricominciato a credere dopo tanto tempo.
Spesso il dolore che proviamo non riguarda solo il presente: riattiva ferite più antiche come la paura di non essere abbastanza, il timore di perdere ciò che ci fa stare bene, la sensazione che non ci sia più spazio per un “Noi”.
È del tutto umano sentirsi confusi, delusi o abbandonati quando qualcosa che sembrava promettente si interrompe bruscamente.
Mi chiedo: è successo qualcosa di specifico poco prima che questa ragazza si allontanasse? Le è stato detto qualcosa che potrebbe averla turbata?
Quando ha detto: "non posso caricarmi il tuo vissuto, non posso darti ciò di cui hai bisogno", è probabile che stesse esprimendo un senso di inadeguatezza, o forse un’ansia rispetto a delle aspettative che, anche se non esplicitate, percepiva su di sé. Non è detto affatto che Lei le abbia chiesto troppo: a volte ci si sente sopraffatti anche solo dalla profondità di un legame che cresce rapidamente.
In molte situazioni simili, le persone si allontanano non perché l’altro abbia sbagliato, ma perché non si sentono in grado di reggere la portata emotiva del rapporto.
Vedere le cose da questa prospettiva non cancella il dolore, ma può aiutare a comprenderne meglio l'origine e a non attribuirsene tutto il peso.
Il blocco sui social o nelle app può sembrare una chiusura definitiva, ma non lo è sempre. Spesso è una risposta impulsiva, dettata dal bisogno di protezione emotiva, dalla paura del confronto o da un senso di colpa. A volte chi blocca torna a contattare, altre volte no.
Non ci sono regole, solo risposte soggettive a dinamiche interiori complesse.
Nell’ambito del supporto psicologico, situazioni come questa sono comuni e spesso il blocco è un meccanismo di difesa, più che una vera fine, ma è vero anche che una prolungata assenza di contatto tende a rappresentare una forma di chiusura, seppure non irreversibile.
So quanto sia difficile, ma in questo momento ciò che può davvero fare è prendersi cura di sé stesso: dare spazio al dolore, parlare, sfogarsi e soprattutto cercare di non idealizzare questo legame che era profondo, sì, ma forse non ancora stabile o pronto per durare.
Considerare, se ne sente la necessità, un breve percorso psicologico, che possa aiutarla a dare significato a ciò che ha vissuto e accompagnarla nell’elaborazione del distacco.
È possibile che lei torni? Sì, è possibile, ma vivere nell’attesa rischia di bloccare il suo cammino e se dovesse tornare, Lei sarà in una posizione molto più forte se, nel frattempo, avrà rimesso al centro sé stesso. Resto volentieri a disposizione se vorrà fissare un appuntamento. Dott.ssa Daniela Mazza