Smarrimento
Salve, vorrei parlare di me, di quello che mi circonda di quello che sono e non sono. Ecco, questo 'sono e non sono' può sembrare strano ma è così: ho 19 anni frequento il primo anno di università e non so se quello che sto facendo è quello che voglio veramente dalla vita. Tutto quello che ho fatto e "scelto" non è mai dipeso direttamente da me tanto è vero che non sono nemmeno capace di capire quelli che dovrebbero essere i miei interessi. Ci sono sempre state altre persone a consigliarmi e a dirottarmi su quelle che sono state le mie scelte ad esempio la scelta delle scuole superiori ormai ben cinque anni fa: ho frequentato un istituto professionale perché l'ha voluto mia madre e perché la gente diceva che dopo il professionale avrei trovato lavoro facilmente. Ma non è così, anzi, per 5 anni me la sono cavata e ho raggiunto l'obiettivo che in realtà si era preposta mia madre, uscire da quella dannata scuola con un 100 in tasca e così è stato. Ha deciso che avrei dovuto frequentare l'università e lì mi sono lasciata coinvolgere dal tipo di studi che ho affrontato alle superiori, la chimica. Mia madre creda che a me piaccia e anch'io mi ero convinta di questa cosa. Ma non è così. Amo alla follia la letteratura in tutte le sue forme da Aristotele ad un recente d'avenia per fare un esempio. Ma ormai è troppo tardi e non ho il coraggio di stravolgere la mia vita. Ho intrapreso studi ingegneristici ma non so se è quello che fa per me e non so nemmeno se in realtà l'università fa per me. Sento di vivere una situazione più grande di me. Come se non bastasse da qualche mese a questa parte un mio carissimo amico ha scoperto di avere un tumore e l'unica cosa che riesco a fare è dirgli qualche frase di circostanza, non riesco a dimostrargli e a fargli capire che in realtà gli voglio bene solo che non so come si fa. Voler bene, un'altra mia insopportabile lacuna. Non sono mai stata fidanzata e non ho mai avuto veri amici a cui parlare, non riesco a manifestare i miei sentimenti in nessuna circostanza: non so piangere perché soffro non so piangere perché sono felice. Mentre sento di aver raggiunta quella terrena felicità sento l'angoscia che trasforma il bianco in nero e così anche il concerto del mio cantante preferito diventa la cosa più triste del mondo. Ho bisogno di qualcuno con cui parlare: vivo una situazione familiare abbastanza particolare, i miei genitori non si amano più passano le giornate a litigare continuamente per via forse di una 'terza persona', non lo so e non lo voglio sapere so solo che forse è la cosa che mi fa stare più male e forse anche per questo ho sempre accettato le decisioni di mia madre, ho sperato di vedere felici i miei genitori in qualsiasi evento o avvenimento ma erano sempre troppo impegnati nei loro problemi per pensare che forse avrebbero potuto vivere un attimo di passeggera felicità. Ebbene si, questa è una piccola parte di quello che non ho mai avuto il coraggio di raccontare a nessuno, ho pensato più volte di raccontarmi ad uno psicologo ma non né ho mai avuto il coraggio né la disponibilità economica per farlo. Spero che qualcuno riesca a darmi una mano, ora come non mai non so chi sono e soprattutto chi sarò.