Non so più che fare.
Quest'anno è stato lungo e difficile.
A fine gennaio i dottori hanno diagnosticato la leucemia acuta a mia nonna, una donna di 83 anni. Fino a quel momento sembrava una donna sana, ma in seguito alla visita ha iniziato a mostrare chiaramente la sua malattia. Diversi ictus l'hanno resa incapace di qualsiasi movimento, togliendole anche la parola. Dopo circa due mesi in queste terribili condizioni, ci ha lasciato. La sua morte è stato un sollievo, vederla soffrire in quel modo mi tormentava. La sua è stata per me la prima morte, assistendo da vicino al percorso che l'ha portata a spegnersi.
Tuttora, nonostante siano passati mesi, ogni giorno soffro per questa perdita e soprattutto per il modo in cui essa è avvenuta.
In questi ultimi mesi sto inoltre vivendo l'allontanamento da un ragazzo che ho amato, e amo. Io stessa ho preso le distanze da lui, dopo aver capito che non mi rendeva felice. Ora mi chiedo però se l'infelicità con lui, lo stare male per lui non sia meglio dello stare senza.
Tutto questo mi spinge a non studiare, lasciare indietro esami, trascurare amicizie. L'unica cosa che mi va di fare è restare chiusa in casa a pensare e ripensare alla mia vita.
Non so più come rialzarmi. Mi rendo conto che sono situazioni che succedono a tutti e proprio questa consapevolezza mi fa sentire più inetta nel non riuscire a reagire.
Non riesco più a gioire davvero. Ho sempre avuto un animo sensibile, un gesto o una parola potevano riempirmi il cuore di gioia. Non riesco più ad emozionarmi, a trovare la magia nelle cose.
Non mi riconosco più e voglio uscire da tutto questo, ma come?