Arianna  domande di Psicologia e dintorni  |  Inserita il

Catania

Possibile depressione a 22 anni?

Salve gentili psicologi, sono una ragazza di 22 anni.
É da un po' di anni che la mia vita è come se si fosse fermata allo stesso punto.
Da un po' di anni trascorro le mie giornate a letto, e non ho la forza mentale di fare altro.
Ogni giorno vado a dormire pensando che domani cambierò e che sarà diverso, che oggi è l'ultimo giorno che passerò senza fare nulla.
Vi faccio un esempio banale: è da più di 10 giorni che dico che devo ordinare la stanza che è in pessime condizioni o che devo iniziare a studiare (ho molte materie indietro) ma rimane un pensiero fisso che non riesco a concretizzare.
È come se volessi tenere la mente vuota, senza fare nulla, nemmeno il compito più banale. Anche prima era così, ma uscivo di più e qualcosina riuscivo a farla. Da un po' di tempo è peggiorata la situazione, sono stata anche male con la salute (problemi intestinali e urogenitali), e adesso che sto meglio, vorrei cominciare a godermi la salute e iniziare ad amarmi, ma è come se rimanesse tutto nella mia testa e non riuscissi a fare nulla. Butto il tempo e riesco solo a stare allettata tutto il giorno, con il telefono in mano. Ho tanti libri da leggere e potrei fare tante cose, ma niente. È come se non provassi interesse verso nulla.
Mi chiedo se questo potrebbe essere un sintomo di una depressione o no?
Sono una persona molto insicura di sé, non mi piace il mio corpo e inoltre sono molto sensibile. Sono diventata solitaria ma in realtà sono una persona allegra quando sto con gli altri, infatti nessuno si immaginerebbe che io sia così. È una specie di impotenza, passo le giornate a letto, tutte uguali, non riesco a trovare la chiave per accendere il motore della mia esistenza, procrastino e basta. So che è sbagliato, so che il cambiamento può partire solo da me, ma è qualcosa più forte di me, non ci riesco.
L'altro giorno sono andata a fare una camminata al mare e devo dire che mi ha fatto tanto bene, mi sentivo più positiva. Poi però il pomeriggio sono stata tutto il tempo a letto perché mi sentivo stanca.
Sarà che vivo in un piccolo paesino e mi sento infelice? Non ho fatto nuove conoscenze, nuove amicizie, stando sempre nella propria cameretta non si hanno stimoli di nessun tipo. Vorrei iniziare a cambiare il mio corpo per piacermi di più, potrebbe essere questo che mi porta a volermi rinchiudere? Il non piacersi?
Però perché allora non riesco a fare cose semplici come ordinarmi la stanza o leggere un libro, o anche guardare un film. Sto solo al telefono e a letto, ogni tanto esco con delle amiche, e stop
Potrei avere ottimi risultati all'università se solo studiassi perché so di essere una persona con delle buone capacità, ma è come se non avessi l'energia di metterle in atto.
Già da prima era così, ma la situazione peggiora. L'ho sempre chiamata pigrizia ma inizio a pensare che forse non si tratti di questo.
Ho anche provato ad incontrare un ragazzo, tanto per fare qualcosa di nuovo. Era molto bello ma non mi è piaciuto tutto il resto, era una persona molto ambigua e strana ( per mesi mi ha illuso telefonicamente di essere quello che non era) fatto sta che lì per lì ero sicura di non volerlo e sono andata via con una scusa, poi arrivo a casa e la mia mente con i giorni inizia a rielaborare i ricordi, pensando che forse non era così male. Forse è la solitudine che mi porta a questo? Anche se ho delle amiche con cui uscire, molte volte rifiuto di uscire oppure ci esco ma mi sento sola e che l'unico posto giusto è il letto.
I mesi passano, non sto dando nessuna materia, non sto facendo nessun progresso, nessun cambiamento nella mia vita e mi sento sbagliata. Ho solo 22 anni e vi giuro che io infondo la voglia di viverla la vita ce l'ho. Mi piacerebbe uscire con persone nuove, fare nuove conoscenze, divertirmi con qualche ragazzo, fare un giro in moto, avere una comitiva che mi fa divertire. Però non ho niente di tutto ciò, le mie amiche sono brave persone ma non mi diverto con loro. Forse dopo anni in cui reprimi i tuoi desideri e non ti diverti, inizi a non riuscire ad essere nemmeno produttiva? Non so cosa pensare. Sono sicura che anche se non di fosse stato il coronavirus la situazione sarebbe rimasta la stessa... Dunque il problema è dentro di me.
Vi ringrazio

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Alessandra Melli Inserita il 26/04/2021 - 09:43

Mestrino
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Buongiorno Arianna,
la mia formazione di approccio cognitivo comportamentale , le suggerisce l'importanza di appoggiarsi ad un professionista per una accurata valutazione psicodiagnostica che possa restituirle una eventuale diagnosi di "depressione".
Tuttavia, dalle sue parole, si evince come lo stile di vita possa essere uno dei fattori di mantenimento dei suoi sentimenti di scoraggiamento che la portano al ritiro dalle attività positive e piacevoli, ritiro che potenzia i pensieri negativi attivando un circolo vizioso, coerentemente con quanto da lei espresso "È una specie di impotenza, passo le giornate a letto, tutte uguali, non riesco a trovare la chiave per accendere il motore della mia esistenza, procrastino e basta....L'altro giorno sono andata a fare una camminata al mare e devo dire che mi ha fatto tanto bene, mi sentivo più positiva. Poi però il pomeriggio sono stata tutto il tempo a letto perché mi sentivo stanca". 
Resto disponibile ad eventuali approfondimenti, in merito.

Cordialmente.

dott.ssa Alessandra Melli

Dott.ssa Katarina Faggionato Inserita il 19/04/2021 - 22:33

Cara Arianna,
possono essere i sintomi della depressione. Mancanza di energia, di motivazione, di voglia di fare, il non piacersi, criticarsi, il vuoto, la tristezza, la chiusura... Ma non è possibile fare la diagnosi in questo spazio. Sarebbe utile anche un passaggio dal medico per escludere altre cause e poi un appuntamento dallo psicologo oppure lo psichiatra per valutare in modo accurato cosa succede. Se si conferma la depressione, la psicoterapia è sicuramente indicata, eventualmente abbinata alla terapia farmacologica, ma potrebbe anche non essere necessaria. Non aspetterei a lungo per evitare il rischio di cronicizzazione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Katarina Faggionato