Il mio obiettivo è quello di aiutare le persone ad aiutare se stesse, attraverso un percorso di conoscenza di sé e del proprio modo di vedere la realtà, facendo riemergere quelle risorse e capacità presenti in ognuno di noi ma che per svariati motivi potrebbero non essere disponibili al momento.
Come fare tutto ciò? Con lo strumento potentissimo della relazione, della parola, aiutando la persona ad assumere un punto di vista diverso su di sé e sulla realtà, ossia ponendosi nel ruolo di osservatore, come uno scienziato alla scoperta di un pianeta sconosciuto. La posizione osservativa gli permetterà di porsi fuori dalla "cascata" dei pensieri, delle emozioni, guardandola dall'esterno e non più subendola. L'obiettivo non è quello di aiutare la persona a cancellare il dolore, in quanto componente ineliminabile dalla nostra vita, ma a convivere con esso, ad accettarlo per quello che è, senza che esso si trasformi in sofferenza.