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Dietro ad ogni sintomo si nasconde l'unicità della persona.
I momenti di crisi tendono ad assomigliarsi molto tra loro.
A seconda dei casi possono far sperimentare agitazione, apatia, influire negativamente sulle relazioni importanti, sul sonno, ed ingenerale sulla propria vitalità.
Ma a guardar bene, dietro ad ogni sintomo, si nasconde la persona nella sua interezza e complessità.
Detto così potrebbe sembrare molto astratto, quasi filosofico, ma possiamo un esempio concreto:
Molti pazienti con sintomatologia ansiosa o che soffrono di attacchi di panico potrebbero raccontarci una storia clinica simile:
Faccio fatica a vivere con pienezza la mia vita perché l'ansia mi paralizza
la situazione così descritta potrebbe sembrare senza via di uscita. Per questo motivo diventa molto importante ricondurre la sintomatologia al contesto in cui si manifesta:
Da quanto tempo il paziente è ansioso?
Ci sono situazioni in cui sente che il panico lo assale maggiormente?
Gli è mai capitato di non sentirsi in ansia? Quando?
Si sente in ansia con tutti allo stesso modo?
Aggiungere queste informazioni alla situazione portata dal nostro paziente immaginario potrebbe esserci utile e potrebbe aiutarci ad individuare quali siano le circostanze che scatenano o acuiscono il malessere.
Non tutti i soggetti ansiosi, infatti, risponderebbero allo stesso modo a queste domande.
Ognuno ci racconterebbe una storia differente, la propria storia, il proprio particolare modo di sperimentare e vivere l'ansia e la propria complessità come individuo.
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