Alessandra  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

La Spezia

Difficoltà rapporto con gli uomini. Quale percorso intraprendere?

Buonasera, sono una ragazza di 30 anni a cui è stato diagnosticato un disturbo d'ansia.
Tutto ha inizio quando avevo soltanto 9 anni, in cui comincio ad eseguire rituali, convinta che con quelli avrei controllato la realtà e avrei spergiurato che qualcosa di brutto accadesse a me e ai miei cari. Durante gli anni delle medie sono bersaglio dei bulli, i quali annientano la mia autostima etichettandomi come "brutta". Da lì in poi il rapporto con il sesso maschile diventerà un problema. Ero completamente in soggezione davanti ad un ragazzo, convinta che mi avrebbe giudicato in maniera negativa.
A 17 anni dunque decido di chiedere aiuto. Mi viene diagnosticato un disturbo d'ansia/disturbo ossessivo compulsivo che nel mentre si era acuito, anche a causa dell'esperienza del liceo. Non riesco a gestirla, è un'ansia somatica, mi prende a livello fisico. Non riesco a vivere in maniera serena. Per la prima volta uno psichiatra mi prescrive una terapia farmacologica e contemporaneamente comincio la mia prima psicoterapia. Passano gli anni ma i miei problemi non si assopiscono, termino ben due percorsi psicologici senza risolvere alcunché.
Tre anni fa intraprendo il terzo percorso psicoterapeutico, non tanto per risolvere il problema del doc ma piuttosto per i miei problemi di relazione con gli altri. Con la dottoressa cominciamo a ricostruire il puzzle della mia vita e finalmente comprendo quali sono le cause che mi hanno portato ad essere così. Tutto risale al rapporto tra i miei genitori e alle modalità con cui loro mi hanno cresciuta all'interno di quel rapporto. Comprendo il perché di alcune dinamiche, comprendo il motivo per cui gli uomini, per me, sono così spaventosi. Ad un certo punto però capisco che questo percorso non fa più al caso mio, il conoscerne le cause non mi aiuta poi nella gestione dell'ansia e dei pensieri negativi nel quotidiano, in particolare mi rendo conto che nonostante mi sembra di aver in parte risolto i miei problemi di autostima, continuo ad avere difficoltà nel rapportarmi con l'altro sesso. In particolare, quando ho interesse per un ragazzo i pensieri ossessivi si moltiplicano e, inoltre, influiscono negativamente sul mio comportamento.
Il motivo per cui sto scrivendo qui è avere un'indicazione su quale sia ora il tipo di psicoterapia più adeguato alla mia problematica perché purtroppo questa situazione sta invalidando le mie giornate e non sono più disposta a patire tutta questa sofferenza. Ringrazio chiunque sarà disposto a darmi anche solo un suggerimento su quale sia la strada più adatta da seguire.

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Manuela Leonessa Inserita il 05/12/2022 - 18:51

Torino
|

Buonasera Alessandra,
comprendo bene il suo dilemma: a volte conoscere le origini del proprio problema non risolve tutto, un po' come sapere chi ha rotto l’orologio non sarà sufficiente a farlo funzionare nuovamente. Un approccio che potrebbe integrare il lavoro che ha già fatto con nuovi strumenti utili a modificare i suoi comportamenti e le reazioni agli eventi critici è quello cognitivo-comportamentale. E’ un approccio orientato allo scopo, cioè alla risoluzione dei problemi psicologici concreti: la risoluzione dei sintomi depressivi o la diminuzione dell’isolamento sociale per esempio o, come nel suo caso, la promozione delle relazioni con gli altri e in particolare con gli uomini.
Resto a disposizione se desidera approfondire e la saluto cordialmente,
dott.ssa Manuela Leonessa