Non so cosa fare
Buongiorno,
Sono una ragazza di 29 anni e mi sento nel mezzo di una crisi di coppia.. Sto con il mio fidanzato da 8 anni (con in mezzo però un periodo di un anno e mezzo circa in cui non stavamo insieme perché mi aveva lasciata), ma nell'ultimo periodo la nostra relazione ha iniziato a cambiare.. Il mio ragazzo è sempre stato molto chiuso, ha dei trascorsi difficili, e poco propenso alle effusioni, ma non mi sono mai sentita non amata o non desiderata.. Poi però 2 anni fa è venuta a mancare sua mamma, lui ovviamente l'ha presa molto male, io ho sempre cercato di stargli vicino, anche quando tendeva ad allontanarsi.. Abbiamo iniziato ad avere rapporti meno di frequente, ma lo capivo.. In seguito al suo lutto e alla difficoltà di trovare lavoro, ha deciso di partire e andare a lavorare in America con un parente, siamo stati 9 mesi lontani (io dovevo laurearmi), i primi tempi riuscivo a percepire che gli mancassi ma col passare dei mesi mi sentivo più una telefonata abitudinaria che altro.. Subito dopo la laurea sono partita e l'ho raggiunto, all'inizio le cose non andavano bene per via dell'ambiente ostile, ma poi ci siamo ravvicinati tantissimo, anche se nuovamente pochi rapporti intimi perché, diceva, "siamo in casa di altre persone e mi da fastidio".
Arriviamo così a Settembre dell'anno scorso, ci siamo trasferiti per poter proseguire i miei studi e abbiamo iniziato a convivere. Avevo tante aspettative, la nostra occasione, lui continuava a dirmi che una volta fossimo stati noi due soli sarebbe stato diverso, invece non è così, anzi.. Mi ritrovo a 29 anni ad avere rapporti sessuali una volta al mese, se va bene, a dover li chiedere di darmi un bacio o un abbraccio, una coccola, quando ne sento il bisogno perché lui a priori non lo fa, a parte quando sono evidentemente arrabbiata o frustrata e allora vuole "tenermi buona"; capita spesso di discutere o avere mini litigi anche per cose piccolissime o assurde quasi, spesso ho la sensazione di infastidirlo quasi, io mi sento spesso infelice, mi sveglio e piango, e sono molto più insofferente ai suoi nervosismi.
Ho provato a parlarne con lui, a parlare di quello che proviamo, ma secondo lui va tutto bene, è solo nervoso per il lavoro (al momento fa il part time di una cosa che non gli piace, guadagnando una miseria, ma ieri lo hanno preso per un lavoro a tempo pieno migliore, che gli piace e che gli farà guadagnare molto di più rispetto ad ora, quindi almeno questo peso dovrebbe levarsi), che io sono così bisognosa di affetto perché i miei mi hanno cresciuta sommersa dalle coccole e invece lui non è abituato a questo, che lui mi ama ed è consapevole del suo sentimento. Io però non gli credo... Il sesso tra noi non è stato mai un problema, mai, ora invece mi ritrovo a chiederglielo nei momenti in cui sento voglia e a sentirmi dire che ha mal di testa o che è stanco, quando lo accarezzo o comunque lo cerco o gli faccio caldo, o gli faccio freddo, o gli faccio il solletico.. E poi sinceramente, a me non sembra che mi guardi più con quella luce negli occhi di chi ama qualcuno.. E per quanto fosse anaffettivo, anche in passato, mai lo è stato così tanto.
Io non so più cosa fare, mi sento frustrata e vorrei capire cosa ci sta succedendo, cercare di risolvere, ma come faccio se di fronte ho una persona convinta del fatto che i problemi non ci siano? Gli ho proposto anche di farci aiutare sa un terapista, ma ovviamente lui non ne vuol sapere.. Potete darmi il vostro punto di vista sulla situazione e qualche consiglio? Grazie..