Le relazioni "tossiche": Quando il partner ci avvelena

"Il problema non sono io, sei tu!"

Pubblicato il   / Sesso e Amore
Le relazioni "tossiche": Quando il partner ci avvelena

Le relazioni d'amore non sempre sono gli idilli che ci vengono proposti nei romanzi ma pur misurandosi con le difficoltà della vita, sono tendenzialmente una fonte di benessere. Nella coppia si cresce e si evolve, anche come persone singole. 
In alcune relazioni tutto questo non accade. Sono coppie in cui uno dei partner manipola l'altro, lo fa sentire insicuro, in difetto, in colpa. Questo si verifica come se fosse la cosa più naturale del mondo: "il problema non sono io, SEI TU."
Questi partner potrebbero avere o meno un qualche disturbo di personalità, infatti si fa un gran parlare di manipolazione narcisistica, relazioni borderline,...
Senza voler scendere in dettagli diagnostici, possiamo parlare in generale di partner "tossici" che con le loro modalità "avvelenano" la vita di chi gli/le è accanto. Questo veleno è una mistura di ansia, insicurezza, scarsa autostima, senso di colpa.


Il partner tossico tipicamente mette in alto alcuni comportamenti tra quelli sotto elencati:

  • Mostra differenti versioni di sé.
    Avere a che fare con una personalità complessa è affascinante: non ci si annoia mai. Il problema è quando questa personalità comincia a diventare complicata. Non sapete più cosa aspettarvi e - per dare un senso a questa imprevedibilità - inizierete a attribuirvi le colpe dei suoi repentini sbalzi d'umore. Così, tanto per mettere un punto fermo.
     
  • È autoreferenziale.
    Se avete un'espressione triste o tesa, anche per motivi che esulano dalla vostra storia (problemi lavorativi, familiari,...) penserà che sia causa sua. O meglio, che voi abbiate interpretato in maniera erronea qualcosa che ha detto o fatto; è colpa vostra perché lui/lei fa tutto in buona fede. Se dovete affrontare un discorso importante per voi ma non per lui/lei, infilerà nella conversazione una serie di dettagli inutili e cercherà di sviarvi continuamente. Se un argomento non gli/le piace, non avete il diritto di parlargliene.
     
  • Sa come manipolare gli altri
    Conosce i punti deboli della persona che ha di fronte: fa leva sul senso di colpa, sul vittimismo, sul senso di rivalsa,... Si mostra come debole ma in realtà ha il coltello saldamente dalla parte del manico. Vi farà credere come vostri i desideri che invece gli/le sono propri.
     
  • Mette le persone davanti a un bivio
    Non conosce le mezze misure: o siete con o contro di lui/lei. Non si smuove di un millimetro e non conosce mediazione. O si fa a modo suo o le cose non si fanno affatto. Non contempla l'ipotesi di fare - una volta tanto - qualcosa per amor vostro. Se anche solo glielo chiedete significa che non avete nessun rispetto nei suoi riguardi. Poco importa se dovete sempre fare come vuole e nemmeno ascolta le vostre ragioni.
     
  • Non è mai colpa sua, quindi non chiede scusa
    Qualunque cosa accada, non è mai colpa sua. Sono sempre gli altri che gli/le hanno fatto qualcosa; se ha fatto qualcosa di male nei vostri riguardi vi fa capire che è colpa vostra e non avrebbe potuto fare altrimenti. Non ascoltate abbastanza, non siete presenti, non dimostrate il vostro amore... Se poi è reduce da una separazione, ogni suo comportamento nocivo è colpa dell'ex. In questa categoria rientrano anche le persone sposate che fanno ricadere tutte le colpe sul coniuge, anche quella di non riuscire a lasciarlo/a per dedicarsi completamente a voi. E guai a insistere: non capite quano sia difficile così?!
     
  • Fa sentire l'altro indispensabile per la sua vita
    Sentirci importanti per qualcuno aumenta l'intensità del legame. A maggior ragione, quando l'altro ci fa sentire come fondamentali per la sua esistenza ci sentiamo ancora più vincolati. Questo partner però non è realmente convinto di aver bisogno di voi per vivere, o meglio, ha semplicemente bisogno di fare sentire il compagno/a legato a sé. Più che voi in quanto tali, necessita di qualcuno su cui riversare tutte le sue "tossicità": colpe, problemi, incomprensioni. Se provate ad allontanarvi, vi ingaggia nuovamente facendovi sentire come le uniche persone al mondo che possono salvarlo/a. Salvo poi rinfacciarvi di non avervi chiesto nulla.
     
  • Condivide i momenti critici, quasi mai quelli gioiosi.
    Quando vi incontrate, non vede l'ora di parlarvi di qualche tragedia che gli/le è accaduta: un dissidio lavorativo, una discussione con un amico,... Ovviamente non potrete mai avere idea di quanto ne abbia sofferto e non sa nemmeno perché ve lo stia raccontando. Tende a sorvolare a pié pari sulle buone notizie, se vi va bene le scoprirete da soli.
     
  • Fa la vittima.
    Il resto del mondo ce l'ha con lui/lei ogni volta per un motivo diverso. E nel mondo ci siete anche voi. Soffre tanto ma nessuno se ne accorge; tutti lo/la invidiano per qualcosa o gli/le attribuiscono colpe non sue. Questo si amplifica quando qualcuno a voi caro cerca di smascherarlo/a e farvi capire com'è realmente.
     
  • Distorce i significati delle affermazioni altrui
    Tende ad attribuire una valenza tutta sua alle parole che dite. Un'affermazione neutra può diventare carica di rimprovero nei suoi riguardi: per difendersi da questo torto inizia ad attaccarvi. Riesuma parole o avvenimenti del passato come prove contro di voi, vi giudica aspramente, amplifica tutto. Non capite cosa stia succedendo, iniziate davvero a credere di aver detto qualcosa di sbagliato. Provate a scusarvi, ma ormai è troppo tardi e non siete voi a poter decidere quando concludere la discussione.
     
  • Tronca le conversazioni, sparisce.
    Nel bel mezzo di una discussione telefonica, se si sente alle strette attacca il telefono e poi lo spegne, rendendosi irreperibile. Oppure, se vi trovate faccia a faccia, se ne va sbattendo la porta, senza dirvi dove. Passate le ore successie a macerarvi di preoccupazione, chiedendo ad amici e parenti se abbiano sue notizie. Dopo un po' riappare dal nulla, ostentando calma e sicurezza. Vi fa sentire stupidi: adesso una persona non può andare a fare un'innocente passeggiata che già voi vi allarmate?

Come difendersi?
Partiamo da un presupposto fondamentale: le persone non cambiano, a meno che non desiderino farlo. Quindi è estremamente improbabile che possiate cambiare un partner "tossico". La sfida è di certo affascinante ma...ne vale davvero la pena? Pensateci bene.
Lasciarli non è mai facile, per gli atteggiamenti manipolatori visti sopra. Mettete al primo posto la vostra dignità: avete il diritto di essere amati/e per ciò che siete, senza essere continuamente calpestati/e.
(Se purtroppo ciò avviene anche sul piano fisico, mettetevi in condizioni di sicurezza, denunciando quanto successo. A maggior ragione in presenza di figli, affidatevi a qualcuno che possa prendersi cura di voi e tutelarvi da aggressioni.)

Si tratta dell'ennesima storia simile?  
Riflettete se non sia il caso di consultare uno specialista per comprendere cosa vi spinga sempre in certe direzioni, così da evitare di rifarlo in futuro. Fermo restando che voi non siete "il" problema, ma soltanto persone che hanno bisogno di lavorare un po' di più sulle proprie risorse e trovare nuove strategie più adattive.