La nostra educazione, i nostri condizionamenti e certi automatisti ci spingono ad angosciarci più o meno frequentemente, ci fanno sentire in conflitto o a disagio con noi stessi e con gli altri, ci rendono la vita difficile oppure non ci permettono di assaporarla quando, invece, potrebbe essere piacevole. Le nostre abitudini ci portano spesso altrove rispetto a dove siamo (nel passato, nel futuro, in un altro luogo), con il risultato che così ci allontaniamo dalla vita presente e dai bisogni attuali, facendoci sentire estranei alla nostra stessa vita.
A cosa può servire, quindi, un percorso terapeutico? Questo ci aiuta, passo per passo, a riconnetterci con i nostri bisogni e ad integrarli nella vita quotidiana migliorandone notevolmente la qualità. La persona che vive l'esperienza terapeutica impara a conoscere e gestire le proprie emozioni e a pensare, scegliere e guidare le proprie azioni piuttosto che farsi guidare dai condizionamenti o dagli impulsi del momento.
Mi sono laureata in psicologia a Firenze nel 2006. Nel 2008 ho frequentato, presso l' Università di Siena, un master in "Counseling e formazione relazionale", volto ad acquisire gli strumenti per la conduzione del colloquio clinico. Nel frattempo ho ottenuto l'abilitazione all'esercizio della professione e mi sono iscritta all' Albo della Toscana. Nel 2016 ho conseguito a Pisa il diploma di specializzazione in psicoterapia. Nel 2017 ho approfondito le tematiche relative al mondo delle adozioni, in particolare per il supporto ai genitori adottivi e ai bambini adottati. La mia formazione e il mio lavoro sono costantemente integrate da supervisioni cliniche e da aggiornamenti professionali.
Svolgo l'attività clinica da una decina di anni per adulti, adolescenti e bambini, sia in setting esclusivamente individuale che in integrazione alla terapia in piccolo gruppo. Mi occupo di psicologia scolastica (dai 3 anni di età); questa attività si concretizza in osservazioni nelle classi, sportello d'ascolto ai docenti e ai genitori.
Il mio approccio clinico si è formato con l'analisi transazionale, una metodologia efficace grazie alla semplicità e all'immediatezza del suo linguaggio; l'orientamento psicodinamico, che fa da cornice alla mia attività, sviluppa il lavoro terapeutico sulla base della relazione terapeuta/paziente.
Irvin Yalom, emerito terapeuta e scrittore, rappresenta in poche parole il modo di lavorare di un terapueuta a orientamento psicodinamico: "Non sono le idee, nè la visione, nè i mezzi concreti quello che davvero importa nella terapia. Se si interrogano i pazienti a proposito del processo, che cosa ricorderanno questi pazienti? Mai le idee; è sempre la relazione!".