Incapacità a relazionarsi con gli uomini
Buonasera, Sono una donna di 27 anni, che non è mai riuscita a relazionarsi con gli uomini: sono uscita con due soli ragazzi in tutta la vita e per un solo appuntamento, durante i quali non c'è mai stato nulla, neanche un bacio. Per me è vergognoso doverlo scrivere perfino senza metterci la faccia, non ho mai parlato apertamente con nessuno del problema. Provo un fortissimo senso di paura e di insicurezza con i ragazzi, dovuti sia all'incapacità di accettare il mio aspetto fisico (ho paura che le persone possano vedere come sono fatta, perchè ho un corpo disarmonico ed evito, infatti, di spogliarmi in qualsiasi occasione o di indossare abiti aderenti) sia alla convinzione di non avere nulla da offrire al prossimo sul piano umano (non ho esperienze di vita né credo di possedere qualità apprezzabili. Al momento, non sono economicamente indipendente, vivo con la mia famiglia nonostante l'età. Mi sono laureata da poco e sto cercando lavoro, ma la mancanza di indipendenza è per me un altro motivo di disagio, ancor più perché non voglio che la mia famiglia possa intromettersi nella mia -eventuale- vita privata).
Specifico che la mia paura ( perché è letteralmente paura che provo) nasce nel momento in cui un uomo si pone nei miei confronti come un potenziale partner, se il rapporto rimane di semplice amicizia non ci sono problemi. Con gli anni si è aggiunta l'ansia di dover confessare a un uomo la mia totale mancanza di esperienza sul piano sentimentale e sessuale, e di dover iniziare a 27 anni suonati un "percorso di crescita" che avrebbe dovuto cominciare con la prima adolescenza. L'ho confessato solo al primo col quale sono uscita, a 21 anni, e ovviamente non sono mancati i giudizi e l'estrema difficoltà da parte sua nel capirmi. Ora non sono in grado nemmeno di immaginare me stessa e la mia vita in un rapporto di coppia, sembra qualcosa di totalmente al di fuori della mia realtà e delle mie possibilità.
Se ci sono cause più profonde alla base del mio problema, non sono riuscita a individuarle.
Oltre a questo, ho sempre avuto poca fortuna, nel senso che non ci sono mai state molte occasioni di conoscere dei ragazzi e sono stati pochissimi nella vita quelli che mi hanno chiesto di uscire. Intanto gli anni sono passati e, per quanto non voglia, sempre più spesso mi ritrovo a sentirmi sola, anche perché di amicizie ne ho poche e le vedo una volta al mese/due settimane. Ci sono giorni in cui il senso di solitudine diventa uno stato d'animo davvero pesante col quale dover convivere, ma inevitabile.
Non mi aspetto certo di risolvere il problema con una lettera. In futuro spero di avere i mezzi economici per permettermi uno specialista, ma mi chiedo se sia effettivamente possibile aiutare persone come me e in che modo. Un rapporto di coppia è formato da due persone, e se non c'è disponibilità anche dall'altra parte nei miei confronti, non credo ci sia molto che si possa fare. Nel frattempo ringrazio gli psicologi che vorranno impegnare il loro tempo anche solo per leggere ciò che ho scritto, non si trovano più persone disposte ad ascoltare e che siano in grado di capire. Grazie davvero.