Tira e molla e confusione
Salve a tutti, e prima di tutto grazie per il servizio che offrite.
Ho 20 e frequento medicina; un anno e mezzo fa ho iniziato una relazione con un mio coetaneo, pianista e studente nella mia stessa città. Eravamo una coppia bellissima, e non lo dico per mera idealizzazione: c'era affiatamento, passione e molta collaborazione, nonostante i nostri problemi personali che hanno minato la relazione - l'ultimo anno di liceo, ossia l'anno scorso, soffrivo di attacchi di panico e avevo problemi in famiglia, e anche lui aveva leggeri disturbi d'ansia. Ci trasferiamo nella stessa città universitaria, e da lì i problemi: monotonia, lui molto preso dalle nuove amicizie... non convivevamo, ma ci vedevamo comunque molto spesso. Non litigavamo, ma lui ha cominciato a chiudersi sempre di più fino a lasciarmi a gennaio, e qui incomincia il mio calvario: i tira e molla, spesso incoraggiati dai suoi ritorni improvvisi, chiedendomi di rivedermi. Nel frattempo ho provato ad approcciarmi ad un altro ragazzo ma niente, il mio ex rimane nel mio cuore, e anche lui ha flirtato con altre senza successo. Conosco bene questi trascorsi perché in questi mesi è sempre stato lui a raccontarmi tutto, con la sincerità che ci ha sempre contraddistinti. l'ultima volta che ci siamo lasciati, sosteneva di non volere una relazione, che non si sentiva pronto, che aveva dei problemi relazionali che avrebbe voluto risolvere da solo. Accetto la sua decisione, ma ricompare una settimana fa, chiedendomi scusa per avermi fatto soffrire, e che prova ancora un interesse per me, addirittura una forte attrazione sessuale, anche se preferirebbe collocarmi nel passato. Mi prega di rivedermi un'ultima volta, io accetto, e mi bacia anche una volta visti. Alla fine, lo congedo con la promessa di non farmi sentire, di andare avanti senza di lui. Tornata a casa, trovo sul suo profilo Facebook canzoni di addio, che parlano di amori perduti. Nonostante sia la parte lasciata, mi ritengo più "forte" perché, a differenza sua, godo di una grande stabilità fornita dai miei amici storici, mentre lui è più "solo". Io non capisco come possa essere così indeciso: è debolezza come dice, o in realtà è un buon manipolatore/narcisista? Non metto in dubbio le sue parole, ma temo che possa avermi mentito, mentendo prima di tutto a sé stesso. Io lo amo ancora... vale la pena aspettare?