Elisa  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Dubbi sul mio ragazzo, non so cosa fare

Convivo con il mio ragazzo da 3 anni, siamo fidanzati da 7(entrambi abbiamo 27 anni). In casa mi occupo di tutto, in alcuni momenti mi sento come una mamma pronta a riprenderlo se non fa qualcosa, una mamma che cucina, lava, stira, sistema. Una situazione che a volte mi stanca e non mi fa sentire coccolata. Nell'ultimo anno ho avuto l'impressione di essere caduti un pò nell'abitudinario, non c'è stato alcun momento brioso nel nostro rapporto, se non un un weekend all'estero. Siamo entrambi studenti, solitamente durante le vacanze estive torniamo a casa ma quest'anno ho deciso di rimanere in città per lavorare (per sostenere i miei studi). Il mio ragazzo, nonostante gli avessi detto che avrei voluto che restasse con me (dato che anche lui voleva trovare un lavoretto), ha preferito tornare a casa dalla sua famiglia e lavorare per l'estate nel suo paese. Inoltre, lui mi ha sempre detto che per il momento non ne vale la pena di restare anche in estate in città al caldo, preferisce tornare a casa, lavoricchiare e stare con amici e parenti. Questa scelta mi ha ferita (soprattutto mi ha ferita il "non ne vale la pena restare" sapendo che qui ci sono io), ma lì per lì non ho espresso quello che provavo tenendolo per me. Nell'ultimo mese (stando da sola) ho avuto modo di pensare e ragionare su quello che è il nostro rapporto e su me stessa. Ho preso una maggiore consapevolezza su quella che sono e che sto diventando, mi sento diversa, più matura, sicura. Insomma, sto prendendo la mia strada e sento che mi sto incamminando da sola. Nella scorsa settimana, ho ospitato a casa un collega e amico del mio ragazzo (lui era assolutamente al corrente e d'accordo su questa cosa). Nell'ultimo anno ho stretto un bellissimo rapporto di amicizia e complicità con lui, siamo molto amici, quasi due fratelli (il mio ragazzo non ha mai dubitato ed è anzi molto felice del rapporto che si è creato tra noi). In questi giorni insieme però, abbiamo entrambi ammesso di provare un'attrazione fisica e sessuale l'uno per l'altro e siamo arrivati (l'ultimo giorno insieme) ad avere un rapporto (un rapporto puramente sessuale, senza quella tenerezza e dolcezza che caratterizza l'amore tra due partner). Abbiamo analizzato ciò che era avvenuto e abbiamo capito insieme che tutto è stato dato dalla situazione, dalla curiosità e da una complicità nient'altro che amichevole. Infatti io su questo punto di vista sono tranquilla, i miei sentimenti per lui non sono assolutamente cambiati, ho vissuto il momento con assoluta tranquillità, con consapevolezza e serenità. Assolutamente quello che è successo non ha influito sui problemi che ho con il mio ragazzo e su quello che provo per lui. Credo che però mi abbia aiutata a dare "una svegliata" e farmi prendere in mano la situazione e agire (infatti ho deciso di aprire il mio cuore al mio ragazzo e gli ho parlato della mia delusione per la scelta che aveva preso). So di aver sbagliato nei confronti del mio ragazzo ma non mi sento in colpa. A questo punto mi chiedo, forse ho già preso una nuova strada? Io provo ancora dei sentimenti per lui, ma lo sento lontano, distante. Forse vorrei essere presa maggiormente in considerazione dopo 7 anni insieme. Mi sento una seconda scelta per lui: prima se stesso poi (forse) io. Penso che mi dia per scontata, credo che pensi che lì dove mi ha lasciata mi troverà. Sinceramente non sto combattendo per cercare di migliorare la situazione, mi sto semplicemente arrendendo proprio perchè dall'altra parte non vedo la voglia di cambiare, di migliorare. Anzi, mi ha detto che non se la sente (nemmeno per l'anno prossimo) di restare in città, di fare questo passo in più e che affronterà tutte le conseguenze delle mie decisioni. Saremmo entrambi in una gabbia aperta e non abbiamo il coraggio di uscire?!

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Roberta Altieri Inserita il 11/08/2019 - 18:38

Gentile Elisa ,
lei descrive la relazione col suo ragazzo come una noiosa routine in cui lei, chissà perché, ha assunto il ruolo di mamma-casalinga ("in casa mi occupo io di tutto" ".. Mi sento come una mamma pronta a riprenderlo") e in cui lui si è adagiato in una situazione evidentemente di comodo. Non si comprende casa vi leghi o vi legasse in passato, mentre il suo tono cambia quando parla dell'amico, diventando emotivamente più carico.
Al di là del problema estivo (restare o no in città) che sembra l'unico argomento di cui riuscite a parlare, in quale modo vorrebbe sentirsi "più valorizzata"? O cosa potrebbe fare per risultare "meno scontata"? Gli ha parlato dei suoi sentimenti e bisogni? Se no, perché?
A più riprese accenna al fatto di sentirsi pronta a camminare da sola, a prendere la sua strada: il suo ragazzo le ha già detto che si adeguera' passivamente a ogni sua decisione. Credo che lei abbia già le idee chiare sul da farsi.