Rachele domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Venezia

A scuola é inutile impegnarsi, é meglio farsi furbi?

Buongiorno a tutti, vorrei esprimere qui con voi tutta la mia amarezza e delusione, sperando che qualcuno riesca a darmi un consiglio. Ho 17 anni e ho concluso il terzo anno del liceo classico. Premetto che amo imparare, quindi studiare più o meno mi piace, il problema é che detesto andare a scuola e inoltre mi sono accorta di detestare l'indirizzo che ho scelto, poiché preferisco le materie scientifiche, ma purtroppo ormai é tardi per cambiare. In classe, a parte un gruppetto di 9-10 persone su 28 (e so di essere molto fortunata rispetto ad altri studenti), i compagni riescono solo a farmi innervosire, per non parlare dei professori. Li odio. Sono tutti delle bravissime persone, sono anche simpatici e a volte divertenti, ma non sanno fare il loro lavoro. Io sono sempre stata (non per vantarmi) una ragazza con un enorme senso del dovere, ho sempre fatto tutto quello che mi veniva chiesto: non rispondo ai professori, svolgo i compiti e studio tantissimo. Davvero tantissimo. Quest'anno é stato peggiore degli altri, non so cosa sia successo, se magari é l'effetto del triennio o se sono io ad essermi abbattuta, ma ho passato 9 mesi terribili: spesso saltavo i pasti per non dover interrompere lo studio (con conseguente litigio con i miei genitori, poiché essendo io minuta si arrabbiano se non mangio), praticamente tutti i giorni, a parte rare eccezioni, mi svegliavo alle 5 per ripassare e mi addormentato su mezzanotte/l'una, l'ansia mi ha logorata e piangevo in continuazione, sono arrivata a diventare autolesionista per l'ansia, perché non mi sentivo adeguata, perché tutti i miei sforzi venivano sempre eclissati con "la prossima volta puoi fare meglio", faticavo a dormire per colpa dell'angoscia che mi stringeva lo stomaco al pensiero del giorno dopo. Un'altra cosa che vorrei sottolineare é la mia onestà, lo so che sembro vanitosa ma non mi importa, sono onesta solo perché altrimenti i sensi di colpa mi ucciderebbero. Per esempio, se durante la correzione di qualche verifica noto un errore non corretto, vado dall'insegnate a farglielo notare, anche se questo comporta un abbassamento del voto. Tutto sommato sono brava a scuola, le uniche materie che mi hanno sempre dato problemi e continuano a darmene sono greco e latino, solamente traduzione però. Grazie all'aiuto delle mie amiche ce l'ho sempre fatta, ora a fine anno ho una pagella più che soddisfacente: un sei in greco, un otto due nove, un dieci e tutto il resto sette. Tutto magnifico tranne per quel maledetto 5 in latino. Dopo aver scoperto di essere stata rimandata sono morta dentro. Quando poi ho guardato i voti dei miei compagni di classe ho provato un dolore atroce. Persone a rischio bocciatura da anni e che rispondono male promosse o rimandate in due materie, compagni che copiano a destra e a sinistra che di vantano di essere passati. Ma io mi chiedo come sia possibile, una persona che passa dal 4 al 9 da una settimana all'altra ti sembra normale?
Gente che impara a memoria con la media dell'8 e la mia prof viene a dirmi di non imparare mnemonicamente (cosa che non faccio mai perché non ne sono capace)
Poi ci sono le persone come me, che si impegnano e non vedono nessun risultato. Avevo la media del 5 abbondante, primo anno in cui mi ritrovavo con una materia insufficiente alla fine del secondo quadrimestre e mi ha rimandata.
Alla fine di questi 3 anni di liceo sono arrivata a delle tristi conclusioni: la scuola insegna che sbagliando non si impara, ma si paga, che copiare é utile, poiché nessuno se ne accorge e ti permette di prendere voti alto, che imparare a memoria é la soluzione, e che l'impegno non serve a nulla, visto che le persone oneste vengono sempre fregate (perdonatemi il termine).

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