Gentile Federica, la brevità della sua domanda non rende facile rispondere in modo articolato: non ci dice, ad esempio, che lavoro faccia, né come sia arrivata a svolgerlo, quale sia il suo titolo di studio, quali le sue competenze, né se ci sia un partner con cui condivide la crescita della sua bambina.
Quel che osservo nella sua lettera è, oltre ad una forte urgenza comunicativa (da cui credo derivi l'estrema sintesi), la tendenza a porsi domande ampie e generiche ("non so cosa voglio fare nella vita", "è tardi", "rimettere tutto in gioco"..) che non facilitano la riflessione portando, piuttosto, a sentirsi ansiosi e impotenti.
Potrei darle alcuni consigli per cercare un nuovo lavoro, ma non sono certa che lei abbia scritto ad un portale di psicologi per questo: penso, piuttosto, che lei abbia bisogno di fermarsi un attimo a considerare quali siano le sue necessità in questa fase della sua vita, le risorse di cui dispone, quali le priorità e quali i rischi che è in grado di assumersi.
Si prenda del tempo per una consulenza psicologica che possa aiutarla a fare chiarezza dentro di sé.
Molti auguri e, se è di Milano, non esiti a contattarmi.