Cattivo rapporto con il cibo
Salve.
Ho 18 anni, ed è da un anno che questa situazione va avanti. Il mio rapporto con il cibo non è dei migliori perché spesso, sola a casa, mangio "schifezze" e poi vado a vomitare. L'unica persona che ne è al corrente è una mia prof, anche lei psicologa, alla quale ho deciso di raccontare tutto da subito sperando in un suo aiuto. Però se all'inizio sembrava davvero interessata, ora mi sembra che anche lei abbia perso interesse per me e sinceramente questa cosa mi fa stare un po' male. Lei ha sempre ricondotto il mio comportamento a stati di ansia o a situazioni che in qualche modo non riuscivo a controllare. In effetti mi capita spesso di essere esageratamente in ansia per le verifiche a scuola, e questo mi ha portato a volte a "sfogarmi" vomitando anche a scuola prima della verifica stessa. Spesso però se vado a vomitare è solo perchè non voglio ingrassare, e a volte sono stata anche senza mangiare per un giorno intero. Altro punto a mio sfavore penso che sia la solitudine, il fatto che sia rimasta senza amici dopo delle liti con quei pochi che avevo. Mi sento terribilmente sola. Quindi ora sono sempre chiusa in casa e sto perdendo la voglia di fare tutto, anche quello che prima facevo volentieri. Sono consapevole del fatto che questo comportamento sia sbagliato, e vorrei tanto ritornare alla vita allegra di prima, solo che ormai è come se mi sentissi a mio agio in questo atteggiamento e non riuscissi a venirne fuori. La cosa che mi fa più rabbia è sapere che prima non ero così, prima riuscivo ad avere più controllo su me stessa. Non so se questo sia iniziato quando ho lasciato l'agonismo, ma se anche così fosse, ho ripreso a nuotare per mantenere la forma fisica ma, come ho già detto, lo faccio praticamente contro voglia.