Fobia sociale: strategie per la paura delle persone

Speciale Ansia e Stress
Fobia sociale: strategie per la paura delle persone

 

“Curati di quanto dicono gli altri e sarai
“sempre loro prigioniero.”

(Lao-Tzu, Tao Te Ching)

 

COS'E' LA FOBIA SOCIALE?

 

“PFobia socialearlare in pubblico, tenere conferenze, interagire con persone poco conosciute, mangiare e bere con altre persone, scrivere davanti agli altri, essere osservati, interagire con i clienti, cenare con il fidanzato in presenza degli amici di lui, lavorare a stretto contatto con altre persone, rispondere al telefono sull’autobus, andare nei bagni pubblici, andare alle feste…”

 

Le ricerche stimano che in Italia soffrano di fobia sociale dal 6 al 13 per cento della popolazione, quindi circa 4-7 milioni di persone. L’ansia sociale è assolutamente normale, mentre la fobia sociale rappresenta un disturbo pervasivo e l’obiettivo è quello di imparare a controllarla e ridurla.


È anche vero che la maggioranza delle persone non arriva a chiedere aiuto ad uno specialista per la fobia sociale e questo per una serie di motivi:

  • Paura e vergogna di rivolgersi ad uno psicologo
  • Convinzione, spesso inculcata da altri, che si tratti solo di timidezza (la quale non è assolutamente un disturbo)
  • Convinzione che con la buona volontà, occupandosene da solo, tutto si rivolverà
  • Convinzione che è solo questione di tempo, prima o poi passerà da sola

Questo approccio è profondamente errato perché il disagio tenderà a cronicizzarsi nel tempo. Più tempo aspettiamo per fare qualcosa, più questo problema diventerà grande. È molto più semplice uccidere il mostro fin che è piccolo.

 

A tutti noi capita di provare ansia in alcune situazioni sociali, per esempio quando dobbiamo parlare davanti ad un pubblico, quando arriviamo ad una festa in cui non conosciamo nessuno, quando iniziamo un nuovo lavoro ecc.

 

Come abbiamo già detto l’ansia è un aspetto normale della nostra vita, fa parte di noi!

Al di là dei diversi sintomi presenti in questo tipo di disagio, la caratteristica fondamentale che contraddistingue la fobia sociale è la paura del giudizio degli altri.

Chi soffre di fobia sociale, consapevolmente o inconsapevolmente, ha un’intensa paura di affrontare quelle situazioni in cui si è esposti alla presenza o al giudizio di altre persone.


Per cui una ragazza che soffre di fobia sociale, arrivando ad una festa in cui non conosce quasi nessuno, avrà il timore di agire in modo imbarazzante o di far vedere agli altri i segni del proprio imbarazzo (ad esempio il rossore in viso) e per questo motivo la sua ansia potrebbe sfociare anche in un attacco di panico.

 

Spesso l’ansia è causata non da particolari azioni ma semplicemente dalla propria presenza, ovvero dal fatto di essere in mezzo agli altri (entrare in una sala dove ci sono già altre persone).

 

Anche in questo caso il ruolo delle credenze e delle convinzioni è fondamentale. La paura di comportarsi in modo imbarazzante e di essere giudicati può non corrispondere alla realtà dei fatti e la maggiorparte delle volte si tratta di pensieri infondati senza nessun riscontro.

Ma come sappiamo bene ciò che conta non è tanto la realtà in sé, ma la nostra interpretazione della realtà, la nostra percezione soggettiva della situazione, il significato che diamo a quell’evento.

 

Essere o sentirsi esclusi dal gruppo è qualcosa che provoca estrema sofferenza. I nostri antenati, quando venivano esclusi dal gruppo rischiavano anche la morte perché esposti a rischi maggiori.

 

La paura di essere esclusi è un problema difficile da accettare e da superare. In certi casi arrossire, abbassare lo sguardo, essere passivi, può diventare un comportamento utile per prevenire l’esclusione dal gruppo e il rischio di essere abbandonati.

 

Ecco perché ci sembra così difficile provare a risolvere i problemi! È colpa di quello che in psicologia viene definito “vantaggio secondario” del disagio. Molti dei nostri comportamenti disfunzionali in reaità ci proteggono da dolori più nascosti, grandi e profondi. L’ansia sociale, attraverso l’evitamento (evitare di andare alle feste, evitare di trovarsi con gente che non si conosce, evitare di rispondere al telefono in mezzo alla gente, evitare di guardare negli occhi le persone ecc.) ci preserva dal provare ulteriore ansia se solo ci azzardassimo a compiere quelle azioni.

 

Questo modo di vivere diventa però una trappola che rende sempre più solido e cronico il nostro disagio.

I nostri comportamenti protettivi rappresentano un sottile inganno per la nostra persona. Ci illudono di avere un controllo sulla situazione ma in realtà rendono più evidenti le nostre paure.


ESEMPI:

  • Tremare --- impugnare con forza gli oggetti col rischio di romperli o farli cadere
  • Sudorazione delle ascelle --- tenere le mani dritte lungo il corpo rendendoci goffi
  • Sudorazione delle mani --- sfregarle spesso sui vestiti aumentando la sudorazione
  • Paura di dire banalità --- costante selezione di ciò che si dirà
  • Diventare rossi --- truccarsi in modo pesante

Un esercizio molto utile che puoi fare è proprio questo.

Prendi carta e penna, non farlo a computer, prendi proprio un foglio di carta e una penna. Dividi il foglio in due colonne: da una parte scrivi i vantaggi del cambiamento (i vantaggi che avresti nell’affrontare e risolvere il problema) e dall’altra gli svantaggi del cambiamento (cosa succederebbe in negativo se risolvessi il mio problema). Scrivi tutto quello che ti viene in mente fino a riempire il foglio.


Per fare questo esercizio è importante saper osservare se stessi (comportamenti, pensieri, emozioni) con tranquillità ed onestà.

 

ESEMPIO:
 

Vantaggio: sarò più tranquillo al lavoro

Svantaggio: non avrò più nessuna scusa per non fare determinate cose

Oppure

Vantaggio: diventerò più affabile con le persone

Svantaggio: perderò alcune premure e attenzioni dal mio ragazzo che non avrebbe più motivo di consolarmi

 

Clicca qui per svolgere il test di autovalutazione sull’ansia sociale

 

LE IDEE IRRAZIONALI CHE SOSTENGONO L'ANSIA E LA FOBIA SOCIALE

 

Nella maggiorparte dei casi i pensieri su cui si basa la nostra fobia sociale sono delle idee irrazionali.

 

ESEMPI:

  • Bisogna piacere a tutti
  • Essere rifiutati è la cosa peggiore
  • Una critica equivale ad un rifiuto personale
  • Il successo è tutto oggi come oggi
  • Se non raggiungo il massimo sono un fallimento
  • Devo essere perfetto

In realtà rinunciare all’idea di dover piacere a tutti ci rende leggeri e liberi e ci fa diventare maggiormente responsabili di noi stessi.


È molto utile imparare a confutare questi nostri pensieri trasformandoli in idee razionali.

 

Per esempio “essere giudicato male significa che sono inadeguato” può diventare “essere giudicati male può capitare a tutti: non si può piacere a tutti”. Molto meglio non trovi?

Questo non significa che dobbiamo ignorare il giudizio degli altri o reputarlo irrilevante, ma che non dobbiamo considerarlo una verità assoluta.
 

I SINTOMI DELLA FOBIA SOCIALE

 

Pensieri:

  • Costante preoccupazione a ciò che penseranno gli altri
  • Pensare che qualsiasi cosa si faccia o si dica sia sbagliata o stupida
  • Convinzione di non potercela fare
  • Pensare che tutti ci osservano
  • Pensare che gli altri non provino ansia sociale
  • Portare l’attenzione sui propri sintomi
  • Essere ipercritici verso se stessi

Comportamento:

  • Evitare la situazione
  • Evitare di guardare negli occhi
  • Cercare di non attirare l’attenzione
  • Scusarsi senza ragione
  • Non riuscire a dire di “No” quando si dovrebbe

Sensazioni fisiche:

  • Batticuore
  • Vampate di calore
  • Rossore
  • Fastidi gastro-intestinali (nausea, stomaco chiuso ecc)
  • Sudorazione
  • Tremori e tensione muscolare
  • Affanno
  • Difficoltà a respirare
  • Capogiri
  • Balbettio
  • Gambe molli

Emozioni e sensazioni:

  • Agitazione nel momento in cui si avvicina la situazione temuta
  • Sensazione di incapacità
  • Sensazione di essere al centro dell’attenzione
  • Sensazione di imbarazzo o vergogna
  • Senso di sconfitta o tristezza

Senza i sintomi dell’ansia non saremmo in grado di provare emozioni, ma soprattutto non saremmo in grado di capire che c’è qualcosa che non va.
 

LE CAUSE DELLA FOBIA SOCIALE

 

Le cause della fobia sociale sono differenti, spesso intrecciate tra di loro e vanno ricercate nell’interazione tra genetica e ambiente.

 

FAMILIARITÀ: la presenza tra i membri della famiglia di un disturbo d’ansia aumenta la predisposizione biologica a questo tipo di disturbo che in situazioni facilitanti potrebbe rendersi manifesto.


TEMPERAMENTO: Ci sono persone che nascono con un temperamento calmo, riflessivo e sensibile e altre persone che sono più irrequiete, curiose e agitate. Le persone eccessivamente introverse interagiscono meno con gli altri, sono portate ad allenare poco le loro competenze relazionali e mostrano maggiore inibizione nei confronti dell’ambiente.


FATTORI EDUCATIVI: Crescere con un genitore ansioso signicica apprendere che nella vita “C’è da preoccuparsi”, che è giusto avere paura, che è meglio stare lontani da certe situazioni ecc.
Un genitore ansioso può anche rinforzare il comportamento di evitamento del bambino: “Lascia perdere, non rischiare”. L’iperprotezione non è mai qualcosa di positivo.


OSTACOLI ALLA SOCIALIZZAZIONE: Rappresentano tutti quei divieti che non permettono al bambino di esplorare l’ambiente per creare la propria autonomia. Spesso il bambino, in cambio di certe rinunce (“non andare a quella festa” “lascia perdere”) ottiene dei premi e delle gratificazioni.


IPERCRITICISMO: Essere ipercritici porta il bambino a ritenere di non essere all’altezza, di non poter commettere errori, di essere “sbagliato”. Il bambino può apprendere che il giudizio degli altri è fondamentale e convincersi che una critica è qualcosa di umiliante e orribile.


SEVERITÀ ECCESSIVA: Punizioni eccessive possono influire sul livello di autostima e sulla sensibilità al giudizio altrui (“stai zitto” “non ti permettere” “non disturbare”).


ISOLAMENTO SOCIALE: Alcuni genitori conducono una vita isolata o povera di relazioni sociali, per mancanza di occasioni o per diffidenza. In questo modo il bambino non ha un modello da cui imparare alcune abilità sociali di base come salutare senza vergognarsi, chiacchierare, esprimere proprie idee.


ABBANDONO E TRASCURATEZZA: l’abbandono e la trascuratezza possono rendere il bambino insicuro e ansioso impedendogli di sviluppare l’attaccamento verso altre persone.


APPRENDIMENTO: le paure spesso si imparano dagli altri. Prese in giro, figuracce, incapacità di affrontare certe situazioni, essere messi in ridicolo sono cose che possono segnare la vita delle persone. La presenza di eventi traumatici passati può influire sul disturbo d’ansia attuale.

 

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