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Vicenza

E' il terapeuta giusto?

Buongiorno a tutti! Sono qui a chiedervi un parare perché ultimamente sto perdendo la fiducia nello psicologo al quale mi sono rivolto.
Da agosto seguo un percorso di psicoterapia breve strategica per una serie di problemi legati all’autostima e al rendimento sul lavoro. Durante il primo periodo ho avuto enormi benefici, ultimamente però sono un po’ infastidito da alcuni aspetti. Prima di tutto le sedute durano solo 40 minuti e questo mi mette in angoscia già dal momento in cui mi siedo perché temo di non riuscire a parlare di tutto. Poi mi stanno venendo dei dubbi per la cura in sé.
Alla fine di ogni seduta mi da dei compiti da svolgere quotidianamente, compiti/cura che mi aspetto cambino di volta in volta mentre invece sono gli stessi dall’inizio.
L’ultima seduta in particolare è stata un’enorme delusione. Non avevo completato un compito molto marginale e alla fine dell’incontro l’unica prescrizione è stata di ripeterlo. Sono uscito con la sensazione di aver perso tempo e da allora non sono più riuscito a seguire diligentemente le sue istruzioni.
Ora che sono in regressione sto pensando di disdire il prossimo appuntamento (giorno 1 gennaio) per prendere tempo perché l’idea di buttare altri soldi mi pesa parecchio, almeno tanto quanto l’idea di dover trovare un altro professionista.
Voi cosa mi consigliate di fare?

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Alice Carella Inserita il 16/12/2020 - 17:37

Roma - Ostia, Acilia, Casal Palocco, Infernetto, M
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Buona sera,
accogliendo i suoi dubbi e la sua irritazione, quello che le posso consigliare, è di parlare di tutto ciò con il suo terapeuta. La relazione terapeutica è fondamentale per la riuscita della terapia stessa e il contratto terapeutico non è statico, bensì dinamico per cui può essere ricontrattato. Lei ha la libertà, diritto e dovere di esporre i suoi dubbi al terapeuta che sicuramente cercherà di interpretare questi suoi dubbi/perplessità e trovare a lei un nuovo equilibrio. Se questo non accadrà, si ricordi che la relazione paziente/terapeuta non è una relazione di dipendenza e non ci sono vincoli prefissati: se non sentirà la motivazione a continuare, potrà decidere di lasciare quella relazione terapeutica e rivolgersi ad un altro professionista.
Spero di aver risposto alla sua richiesta.
Saluti,

Dott.ssa Alice Carella

Dott.ssa Katarina Faggionato Inserita il 16/12/2020 - 21:15

Buonasera,
perché un percorso psicologico funzioni è necessaria una relazione terapeutica basata sulla fiducia. Alcuni particolari che nomina, oltre al fatto di cercare opinioni esterne, sembrano indicare invece una Sua minore fiducia nel terapeuta negli ultimi tempi. Ma i momenti di blocco non indicano necessariamente che non vada bene il percorso. Anzi, possono essere un punto di svolta. Purché se ne parli. Io Le consiglierei di non disdire l'appuntamento, ma di sfruttarlo per affrontare apertamente questi dubbi. Per quanto riguarda la durata della seduta, immagino Le sia stata spiegata all'inizio la parte formale, riguardante gli aspetti organizzativi. Altrimenti, o se è cambiato qualcosa, non si faccia problemi a chiedere, ci sarà un motivo che ha il diritto di conoscere. La stessa cosa riguarda i compiti. Se ha dei dubbi, se Le sembrano inutili, se non capisce perché si ripete sempre lo stesso compito, semplicemente chieda. A me è capitato di dare per scontato qualche aspetto, la stessa cosa potrebbe succedere anche ad altri colleghi. La richiesta di chiarimento è sempre apprezzata. Se dopo un dialogo aperto e sincero rimarrà ancora dell'idea di non poter più trarre benefici dal percorso, naturalmente è libero di fermarsi. La psicoterapia è un investimento in qualcosa di prezioso - se stesso, nel proprio benessere. Se la percezione è quella di buttare via i soldi, mi sembra un validissimo motivo per affrontare l'argomento. Spero di esserLe stata di aiuto.
Cordialmente,
Dott.ssa Katarina Faggionato