Platone e la coppia

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coppia

Platone nel IV secolo a.C. nel suo Simposio ci regala una favola che costituisce una delle più interessanti intuizioni sulla natura dell’amore di tutta la storia dell’argomento, la favola raccontata da Aristofane.

Aristofane narra che in origine i sessi non erano due ma tre: l’uomo, la donna, e l’unione dei due. Queste ultime creature avevano due volti, quattro braccia, quattro gambe, due organi sessuali e potevano liberamente camminare avanti indietro, alcuni erano composti da due maschi altri da due femmine, altri ancora da un uomo e una donna. Queste creature minacciavano gli dei, Zeus così le taglio in due creando uomini omosessuali, donne lesbiche e coppie etero sessuali.

Dopo questa divisione le due parti vagano desiderandosi a vicenda e andando alla ricerca reciproca. Hanno un solo obiettivo, rifondersi insieme. Aristofane conclude che se c’è qualcuno che ha la fortuna di incontrare l’amante che lo completa, ritornando così alla natura precedente, questi raggiunge la perfezione e la felicità. Inutile dire quanta suggestione ancora oggi provochi tale racconto, nel quale ogni persona si riconosce nella ricerca di una sensazione di intimità e di completezza, che non gli è possibile vivere nella sola individualità, trasmettendo allo stesso tempo, la fatica e il dolore della solitudine e della separazione.

Nel 1983 Pinkus riprende questa ricerca di fusione con l’altro a cui i partner aspirano. Pinkus parla di un patto segreto che che la coppia stringe.” Cercherò di essere parte delle molte cose importanti che tu vuoi da me, anche se alcune di esse sono impossibili, contraddittorie e folli, se tu sarai per me parte delle cose importanti impossibili, contraddittorie e folli che io voglio da te. Non dobbiamo permettere l’uno all’altro di sapere quali sono queste cose, ma ci arrabbieremo, diventeremo indifferenti, depressi o difficili, se non manterremo il patto”.

Nella mia esperienza di lavoro con le coppie mi chiedo ogni volta se nel momento di crisi sia possibile recuperare questa fusione che nel momento dell’innamoramento sembra essere stata raggiunta. Ovviamente quando si inizia una terapia di coppia non è possibile sapere se i partner riusciranno a rimanere ancora insieme. Ma una cosa è certa. Anche nel momento in cui si giunga alla conclusione che ci si debba salutare, si è portata comunque in salvo la relazione d’amore, si è dato un significato alla fine ed è proprio questo significato che permetterà a ciascuno di poter riallacciare una nuova relazione nella quale si porterà l’esperienza precedente non più vissuta come una nemica da dimenticare ma come una ricchezza, che infonderà linfa vitale alla nuova coppia. È sempre opportuno trasformare i limiti in risorse.