Scrivere per guarire

É possibile guarire con la scrittura?

Pubblicato il   / Crescita Personale
Scrivere per guarire

«Date parole al dolore: il dolore che non parla bisbiglia al cuore sovraccarico e gli ordina di spezzarsi»
(Shakespeare, Macbeth, Atto IV scena III)
Alleggerire un cuore oppresso sembra essere davvero un rimedio efficace.
A tutti noi penso sia capitato, almeno una volta nella vita, di sentirsi meglio dopo aver scritto liberamente i propri pensieri o dopo aver parlato con qualcuno che ci abbia offerto un ascolto profondo.
La conferma scientifica di questo viene da James Pennebaker, uno psicologo della Southern Methodist University.
In una serie di esperimenti ha dimostrato che, parlando dei problemi che lo assillano, l'individuo può trarre benefici effetti in termini medici.
Il metodo è semplice: viene chiesto ai soggetti di scrivere, per 15 o 20 minuti al giorno, e per circa 5 giorni, qualcosa che riguardi l'esperienza più traumatica di tutta la sua vita, oppure una preoccupazione contingente molto pressante. Se le persone che partecipano allo studio lo desiderano, i loro scritti possono rimanere interamente privati.
Scrivere per guarireSi sono riscontrati un aumento della funzione immunitaria, una significativa diminuzione del numero delle visite degli ambulatori medici nei sei mesi successivi, un minor numero di giorni lavorativi perduti e perfino un miglioramento degli enzimi epatici.
Inoltre i soggetti i cui scritti davano prova dei sentimenti più irrequieti erano quelli che ricavavano maggiori benefici a livello di funzione immunitaria.
Emerse così che il modo più sano per sfogare sentimenti penosi era in primo luogo quello di esprimere intensamente tali sentimenti, quali che fossero: tristezza, ansia, collera; poi nel corso dei giorni succesivi, intessere un intreccio, alla ricerca di un significato nel trauma o nel travaglio emotivo.
Da quanto emerge possiamo dire che il racconto ha una funzione cruciale: segna la capacità di lasciar fuoriuscire, in una certa misura, il trauma o le emozioni dolorose e poi una volte accolte nel campo della nostra coscienza possiamo lavorare per lasciarle andare, liberandoci così dalla stretta morsa del sentire.
La scrittura, dunque, può essere utilizzata come valido strumento per elaborare lutti e separazioni, per gestire traumi, ma può anche essere utilizzata come strumento di crescita personale, per far emergere parti di noi.
Scrivendo possiamo imparare a guardare noi stessi più in profondità, a prendere contatto con delle parti di noi che magari non pensavamo neanche di avere e trovare così risorse e potenzialità fino ad allora inespresse.
Riassumento quanto emerso, possiamo ragionevolmente affermare che l'utilizzo della scrittura ha essenzialmente una doppia funzione:
  • ci aiuta a liberarci da dei pesanti bagagli di esperienze che ci portiamo sempre dietro, magari già da molto tempo
  • ci aiuta a fare chiarezza sul materiale emerso.